Informazioni su Cesaro' (Messina)
Centro agricolo situato sullo spartiacque tra i torrenti Cuto e Troina all'estremità occidentale della provincia di Messina. Cesarò, con i suoi 13.861 ettari, inclusi nel territorio del Parco Naturale dei Nebrodi, partecipa in maniera consistente alla realtà di questo Parco che copre in totale 85.587 ettari e dispone dell'unica struttura ricettiva oggi esistente dentro il Parco: il rifugio "Villa Miraglia". Le attrattive turistiche sono costituite dal bosco della Miraglia, dal biviere di Cesarò, dal lago artificiale di Ancipa e dal Monte Soro che è la più alta vetta dei Nebrodi. Dal 1985 è stata istituita la Riserva Naturale del Monte Soro, al fine di salvaguardare una delle zone più interessanti dal punto di vista naturalistico dei Nebrodi.
Centro di antica fondazione, le sue origini non godono della presenza odierna di documenti che aiutino a tracciarne l'evoluzione, se non in modo lacunoso. Le scarse notizie storiche, consistenti in nomi di personaggi rilevanti e date, si infoltiscono a partire dal XVII secolo. Anche se il piccolo nucleo urbano indubbiamente esisteva da prima del XIII secolo, essendo stato in origine una probabile fortificazione araba, risalgono a questo periodo i primi nomi di baroni e duchi che ressero l'omonimo Comune feudale, comprendente i territori circostanti, nomi tutti legati alla dinastia dei Colonna Romano, introdotta in Sicilia durante il regno di Federico II di Svevia. Tra i membri di tale casato, Mons. Giovanni, arcivescovo di Messina (1255), Cristoforo, medico di fiducia del re Federico II d'Aragona e Strategoto di Messina (1320 - 1328), Tommaso suo figlio (1420) e molti altri, per un totale di 14 successioni signorili feudali, fino al XVIII secolo. L'origine del nome di Cesarò è incerta, ma la maggior parte dei filologi spiega la sua etimologia con la parola araba "kaer", cioè "luogo fortificato", che sarebbe poi evoluta in Kasr, Kasròn e quindi in Cesarò.
Luoghi d'interesse: La Chiesa Madre, Il Palazzo Zito, la Chiesa di San Calogero, S. Caterina e i resti del Castello Colonna e Castel di Bono, il Bosco e i Laghi: il Biviere di Cesarò e il Maulazzo.
Prodotti tipici del territorio, Suino nero dei Nebrodi Presìdio Slow Food. Area di produzione: tutti i comuni dell’area dei Monti Nebrodi (province di Messina, Enna e Catania). Di taglia piccola e mantello scuro (caratteristica delle razze suine autoctone italiane), i suini Neri dei Nebrodi sono allevati allo stato semibrado e brado in ampie zone adibite a pascolo. ll nero dei Nebrodi, infatti, offre carni di altissima qualità. Il Presidio ha riunito un gruppo di allevatori e norcini e promuove la ricca e variegata gamma di prodotti norcini tradizionali: il capocollo, la salsiccia fresca e essiccata, il salame detto fellata, la pancetta, ma recentemente il Presidio ha cominciato a produrre anche ottimi prosciutti.
Festa del partono San Calogero il 18 giugno, la festa liturgica il 21 agosto
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