Feste e sagre in Sicilia

Festa di Sant'Alberto e della Madonna di Trapani

07 / 16 agosto - Trapani (TP)

Festa di Sant'Alberto e della Madonna di Trapani a Trapani
Festa patronale di Sant'Alberto il 7 agosto a Trapani, da sempre considerato dai cittadini compatrono, assieme alla Madonna di Trapani. Diverse le manifestazioni che ogni anno vengono organizzate. Il busto del Santo viene trasportato in processione dalla Basilica dell’Annunziata, in cui è custodito, fino alla Cattedrale, in cui resta fino al 9 agosto. Una seconda processione, molto suggestiva, si tiene per le vie del centro storico.

Il 16 agosto si celebra invece la Festa della Madonna di Trapani, co–patrona della città. I festeggiamenti, particolarmente sentiti dai trapanesi, si concludo la notte del 16 agosto con i tradizionali fuochi d’artificio.
Alla vigilia della festività, il 7 agosto giorno della morte del Santo, per antichissima tradizione, durante una devota liturgia, si benedice l'acqua in ricordo del prodigio fatto in favore del figlio del re Pietro III d'Aragona, che stava morendo. Questi venne guarito miracolosamente da un sorso d'acqua contenente pezzettini di un vestito di Sant'Alberto. Subito dopo la benedizione dell'acqua, viene estratta la bambagia rimasta a contatto con la reliquia del Cranio del Santo, contenuto nel capo argenteo della Statua. La Statua di Sant'Alberto, poi, lascia ogni anno il Santuario della Madonna di Trapani (dove risiede per tutto l'anno nella cappella a lui dedicata) a bordo di un carro trainato da devoti per raggiungere dapprima il sindaco di Trapani che gli consegna le chiavi, e poi la Cattedrale di San Lorenzo dove si celebrano le S.Messe in Suo onore. La tradizione vuole che la Statua di Sant'Alberto torni al Santuario il 10 agosto, ma per problemi di concomitanza con la festa di San Lorenzo, da qualche anno il ritorno avviene il 9 agosto, con le campane che suonano a distesa, tra due ali di folla festante che accoglie il Santo con le celebri e caratteristiche grida: "Ittamuccilla 'na santa uci! Viva Maria e Santu Libbettu! Viva!
 
Terminati i festeggiamenti in onore del Santo patrono Alberto, in città cresce l’attesa per la festa in onore della Madonna di Trapani, copatrona della città e patrona della Diocesi, il 16 agosto. I festeggiamenti hanno inizio il primo di agosto con la quindicina e raggiungono il culmine tra il 13 ed il 16 di agosto. La storia della meravigliosa opera statuaria è sicuramente un perno fondamentale della storia trapanese in generale, poichè sia dal punto di vista religioso che culturale, molti avvenimenti sono legati ad essa. La statua originale, che non esce in processione dal 1954, data dell'ultimo trasporto storico, è conservata e venerata nella basilica omonima in Via Conte Agostino Pepoli.
 
Sin dai primi giorni di agosto i devoti cominciano a seguire le celebrazioni che si tengono tutti i giorni per poi esplodere in festa nei giorni 14,15 e 16. Tantissimi iI devoti, non sono solo trapanesi, che si spostano dalle città limitrofe per raggiungere la Chiesa e poter pregare la Madonna. Il giorno 13 processione notturna con l'arrivo via mare, al molo Garibaldi, della copia della statua di marmo della Madonna e trasporto in Cattedrale. Il giorno 15 all’alba tradizionale pellegrinaggio dalla Cattedrale fino al Santuario. Il 16 agosto si svolge la processione vera e propria che percorre le vie più belle del centro storico. La Madonna, posta su di un carro a ruote, viene portata in spalla e accompagnata dalla banda che suona e dai fedeli devoti che pregano e portano una candela accesa. La serata della Madonna si conclude con l'entrata in Cattedrale e i tradizionali fuochi d'artificio di mezzanotte alla "marina".
 
Storia della statua della Madonna di Trapani
La Madonna di Trapani, stupenda statua marmorea trecentesca è custodita nella Basilica dell’Annunziata dai padri Carmelitani. Vari studi e ricerche sostengono sia un capolavoro di Nino Pisano (figlio di Andrea Pisano) pittore e scultore. Un'antica leggenda racconta che la Statua fu sbarcata a Trapani intorno al 1291 c., regnando in Sicilia Giacomo D'Aragona: i frati la presero in custodia, quasi ricompensa divina alle traversie dolorose per il loro forzato trapianto dalla terra d'origine, e alla caratteristica mariana del loro Ordine. La leggenda più conosciuta, (e in un certo senso la più accreditata anche dalla tradizione perché riportata nel Rollo I delle scritture - 1736 - , conservato nell'archivio storico dell'Ordine), ci narra di un manoscritto del 1380 in idioma siciliano, nel quale, appunto, vengono riferite notizie raccolte dalla bocca del popolo e tramandate da padre in figlio.
 
L'Immagine - dice il manoscritto - era venerata in una chiesa di Siria, proprietà del cavaliere Templare pisano, certo Guerreggio. Alterne vicende politiche e cruenti battaglie ridussero nelle mani di Saladino, gran Sultano di Babilonia, tutta la Terra Santa. I cavalieri Templari, pertanto, dopo la sconfitta di San Giovanni D'Acri, decisero di tornarsene in patria. Guerreggio pensò bene d'imbarcare anche la sua Madonna per toglierla dalle mani degli infedeli; e con quel dolce carico fecero rotta verso Pisa, loro città di origine.
 
Dopo un viaggio più o meno sereno, giunti al largo di Lampedusa, li colse una furiosa tempesta tanto che a stento poterono raggiungere quell'isola. Tornata la bonaccia, ripresero il largo, ma una seconda tempesta, molto più furiosa, li costrinse a riparare nel porto di Trapani. Qui rimasero per alcuni mesi per riaversi dallo spavento e per riparare i danni alla nave. Ma non appena decidevano di salpare, si ripeteva la manfrina del maltempo. Si convinsero allora che nella linea provvidenziale delle cose era previsto che dovevano lasciare a Trapani il dolce carico della Statua. Perciò la consegnarono al console pisano con la promessa di imbarcarla per Pisa alla prima opportunità. La Madonna fu riposta nella chiesa di S. Maria del Parto, dove i Carmelitani di recente e per un decennio avevano trovato accoglienza, prima di trasferirsi all'Annunziata fuori le mura.
 
Venne il giorno propizio di spedire la Statua a Livorno. Il console la fece deporre su un carro, trainato da buoi, per trasportarla al molo, dove un veliero era pronto per salpare. Ma gli animali, alla prima frustata, in modo sorprendente e con lena, presero la via della campagna quasi ubbidissero ad una guida invisibile. Il popolo in grande calca esplose in grida di esultanza, sicuro che l'oggetto della sua devozione voleva rimanere in questa città. I buoi si fermarono soltanto dinnanzi alla chiesina dell'Annunziata, e i Carmelitani uscirono processionalmente ad accogliere la Madonna con gioia grandissima. Il cavaliere Guerreggio, informato di quella decisione soprannaturale, stabilì che l'Immagine restasse a Trapani e in quella chiesa, servita e venerata dai frati del Carmelo.
 
Maggiori informazioni
Sito Santuario Maria SS. Annunziata di Trapani
Sito Comune di Trapani

Ultima modifica: 2020-01-17 11:15


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