Informazioni su Camastra (Agrigento)
Il nome Camastra deriva dal greco bizantino Kremastra-catena e si riferiva alla catena di ferro che serviva a sostenere il paiolo (grossa pentola di rame) sul fuoco del camino. Per risalire alle origini di Camastra, dobbiamo ricordare che il territorio su cui sorge venne ceduto dal re Federico II al nobile Galvano Bonfiglio e, per altre notizie, dobbiamo avanzare nel tempo sino al 1408, quando Matteo Palagonia, figlio di Francesco, che fu uno dei vicari della regina Maria, ne venne in possesso per diritto della madre Mafalda Deiosa. A Matteo Palagonia successe, il 15 maggio 1478, Mazziotto. Quest'ultimo lasciò il feudo nel 1510 al figlio Giovanni, il quale a sua volta lo diede in dote alla figlia Filippa che andò in sposa a Bernardo Lucchesi. E fu proprio un Lucchesi, Giacomo che nel 162 fondò Camastra, altrimenti detta Ramulia (“Sabbioso”), divenendone cinque anni dopo duca, con diploma del re Filippo.
Le Zone Archeologiche
A nord-est del centro abitato si erge il monte detto Castellazzo di Camastra sulla cui cima si mostra una poderosa torre risalente al ’500. Nel sito compaiono le tracce di un'antica città di incerta attribuzione. Le tracce di un glorioso passato sono contenute in quel che rimane delle mura, delle abitazioni e delle aggregazioni di tombe di età preistorica e storica. Il prezioso materiale rinvenuto testimonia l'elevato grado di civiltà raggiunto dalle popolazioni locali. Le reliquie deposte nel sito costituiscono un rilevante indizio archeologico per la ricostruzione di un lungo tratto della storia dell'uomo, dall'età paleolitica, il periodo più antico dell'età della pietra, sino all’avanzata età greca. Dell'età del bronzo sono alcune tombe scavate nella roccia, all'interno delle quali sono state ritrovate delle artistiche ceramiche dipinte conservate oggi nel Museo Archeologico di Palermo. In contrada Canale è posta una necropoli cristiana, detta Grotta delle Meraviglie, in grado di suscitare intense emozioni. Un'altra necropoli cristiana, dalle numerose tombe collegate da un lungo cunicolo, sorge in contrada Donna Ligara.
Castellazzo
L'altura del Castellaccio di Camastra è stata identificata con la leggendaria città di Camico. Nella parte dell'altura che guarda ad ovest, si osservano ancora oggi i resti delle mura ciclopiche, costruite con grandi massi irregolari. sovrapposti senza muratura. Tali mura, allungandosi verso sud, si connettono con una parete intagliata nella viva roccia. Nelle adiacenze esistono i resti di una scala incavata nella pietra, da cui, probabilmente, si accedeva alla città. Dallo studio dei ruderi possiamo desumere che essi appartenevano ad un castello; ciò che si conserva ancora di quella costruzione è una terrazza a forma di torre. Nelle vicinanze del colle si possono ancora notare, oltre agli ipogei ed ai sepolcreti, interessanti opere di escavazione: le famose grotte di "Regamé" (si può affermare che esse servivano come abitazioni ad uso di popoli di origine diversa).
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