Feste e sagre in Sicilia

Necropoli della Montagna

n.d. - Caltagirone (CT)

Montagna è nome collettivo dato ad un sistema di alture che fronteggiano Caltagirone a Nord-Est. La Montagna è separata dalla vetta più alta di Caltagirone, denominata Monte S. Giorgio, dall'insellatura di Poggio Marrona e dal profondo vallone che traendo origine da essa scende sotto la Rocca. Dal fondo della valle da cui nasce il fiume Caltagirone (o Margi), il monte, formato di argille e teneri calcari con banchi gessosi, sale a terrazze successive. Su queste terrazze i Siculi avevano annidato ed allineato i loro sepolcreti costituiti da grotte scavate nelle rocce calcaree, similmente a quanto si vede nel sito di Pantalica o in quello di Cassibile, nel territorio siracusano.

Dalle parti alte della Montagna si ha un'ampia vista del territorio circostante che abbraccia tutto il Sud-Est dell'isola, comprendendo tutta la distesa di monti che da Mineo scendono fino a Comiso. Da qui si vedono Mineo, Grammichele, Licodia, Vizzini, Chiaramonte Gulfi. A destra la visuale è chiusa dalla vetta di Monte S. Giorgio, nella quale era forse un tempo l'acropoli di Caltagirone, e dallo sperone di Monte S. Mauro.

La Montagna si può dividere altimetricamente in tre zone ciascuna delle quali comprende varie contrade:

* Montagna Alta (contrade Di Bernardo e D'Alessandro)

*Montagna Media (contrada Castelluccio)

*Montagna Bassa (contrada Rocca)

Gli abitati e le necropoli erano distribuiti sul declivio meridionale della Montagna, sparsi sopra un'estensione di parecchi chilometri quadrati e sembrano far capo ad un tracciato viario antico che dal sito di S. Ippolito, sulla sponda meridionale dei Margi, attraversava le attuali contrade della Montagna; si trattava non di una vera e propria città ma piuttosto di gruppi di uomini dipendenti da capi e da un principe, la cui dimora, stando al numero ed alla sontuosità dei sepolcri, può essere collocata presso la Rocca. Nessuna traccia di fortificazioni o di abitazioni è stata riconosciuta.

Ogni contrada della Montagna comprende gruppi di sepolcri di varia estensione ed entità per un totale di oltre 1500 sepolture che fanno di questa necropoli la quarta in ordine di importanza dopo Pantalica, Cassibile e M. Dessueri. Si può iniziare la visita dal tratto che lega Caltagirone allo svincolo per Piazza Armerina.

La maggior parte delle tombe appartiene alla civiltà di Pantalica Nord-Caltagirone (XV-XII sec. a. C. ); poche a quella di Castelluccio (XIX-XV sec. a. C.) mentre le più recenti non scendono oltre il IX secolo a. C. La necropoli è stata esplorata sistematicamente da P. Orsi nei primi anni del '900; in quegli anni furono rinvenuti oggetti di grande interesse e pregio: spade e daghe in bronzo, fibule, anelli d'oro micenei. vasi di ceramica fatti al tornio, oggi custoditi nel Museo Archeologico Regionale "P. Orsi" di Siracusa.

La peculiarità principale di questa necropoli, rispetto alle altre dell'età del Bronzo, è rappresentata dalla presenza, insieme al tipo a cupola tonda, normale nell'isola, del tipo di tomba a tholos, ossia a forma circolare con volta ad ogiva, preceduta da un piccolo vestibolo. Questa tipologia tombale che aveva come modello la famosa tomba di Agamennone a Micene, è da ritenersi dovuta ad influenze transmarine, in particolare di matrice egeo-micenea, le stesse che sono state riscontrate anche in altri siti della Sicilia orientale come, ad esempio, Thapsos, nella penisoletta di Magnisi, vicino Siracusa.

La presenza di questa tipologia in una regione discosta dal mare appare di grande interesse poiché si tratta di un tipo costiero per eccellenza che manca del tutto nelle necropoli di Pantalica e di M. Dessueri.

In generale sulla Montagna sono rarissime le stanze multiple, rari i nicchioni o i letti funebri, rari i chiusini monoliti di sottili lastre gessose, suppliti da macerie o da grossi blocchi informi. Mancano anche le camere di forma rettangolare consuete, invece, nell'età finale del Bronzo ed in quella protostorica. Nella tomba veniva solitamente deposto anche il corredo funebre costituito da vasi, cibarie, offerte votive e bronzi, in particolare, ornamenti personali e armi. La suppellettile che accompagnava i morti è fittile e metallica. Molti dei corredi recuperati sono attualmente conservati nel Museo Archeologico Regionale "P. Orsi" di Siracusa.


Fonte / Autore: www.turismo.catania.it


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