Il titolo di Maria SS. della Luce dato alla prima chiesa di Acquaviva, deriva da una chiesa frequentata dal principe Spadafora (fondatore del paese) ed eretta a Messina nel 1629 per onorare l'antico quadro miracoloso della Madonna detta di San Luca, che da Randazzo era passata alla città dello Stretto in quegli anni. Il titolo è quello di "Sancta Maria Domina Lucis". Nel '600 la chiesa, come detto, fu dotata di una statua della Madonna della Luce scolpita in legno: molto bella nel volto, presentava alcuni difetti di panneggio nel corpo, che furono eliminati dallo scultore concittadino cav. Luigi Maniscalco nel 1936. Presenta un prospetto tardo rinascimentale e al cui interno troviamo tre navate a croce latina dove sono custodite diverse opere di interessante valore artistico.
L'edificio sacro fu in seguito "ampliato e migliorato" dai nuovi signori del feudo specialmente dal duca Francesco Oliveri e Gisulfo che a metà del 1700 introdusse all'edificio sacro "varie riforme" e "lo ridusse in buono stato, a seconda dei bisogni della popolazione già accresciuta". In quell'occasione fu praticata la porta laterale della chiesa per maggiore comodità dei fedeli, per cui venne abbattuto un altare preesistente; fu costruito il pulpito, furono fatti eseguire dal pittore Vito Lipani gli affreschi nella volta della navata centrale, ecc. Il figlio, duca Pietro Oliveri e Migliaccio, fece eseguire nel 1785 la grande porta centrale dal bravo artigiano acquavivese Agostino Lodato; nonché l'organo, che nel 1792 montato da Giovanni Guasto di Mussomeli, nel 1914 sarebbe stato rimesso a nuovo "per devozione della Cassa Rurale", come si leggeva sul frontone. Ancor prima della proclamazione del dogma nel 1854, una artistica statua dell'Immacolata veniva posta in un altare laterale, opera di autentico pregio del Bagnasco. Alla scuola dello stesso scultore palermitano viene attribuito anche il venerato simulacro di San Giuseppe, posto nella prima cappella della navata laterale destra. Dal 1970 al 1973 ebbe luogo il generale restauro, interno ed esterno, delle strutture e degli ornamenti della matrice, fatto eseguire dall'arciprete mons. Pietro Mendola, su progetti dell'ing. Vincenzo Barone. Le decorazioni pittoriche sono di Giuseppe Petruzzella. Su nuova pianta è stata ricostruita la casa canonica, in piazza XI Febbraio.
Fonte / Autore: lafestadellannunziata.blogspot.com
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