Feste e sagre in Sicilia

Chiesa del SS Rosario

Piazza SS. Rosario - Castanea delle Furie (ME)

SS Rosario: costituita parrocchia nel XVII sec con decreto del 24 Aprile 1628 emanato dall’arcivescovo di Messina. Inizialmente dedicata alla SS Trinità, ma poi conosciuta come chiesa del SS Rosario. La fondazione della parrocchia è da ricollegare alla secolare contesa tra i cavalieri di Malta ed i vescovi di Messina per la giurisdizione sul villaggio. Fu matrice di Castanea, vi erano tombe sepolcrali di illustri personaggi clericali vedi il Protopapa Vinci. Prima del terremoto del 28 dicembre 1908 che rase al suolo l’intera città di Messina e per propagazione parte dei suoi villaggi, la chiesa era costituita da una pianta longitudinale a tre navate, da otto altari tutti in marmo, da tre absidi, una maggiore e due più piccole ove erano collocati gli altari del SS. Sacramento e della Madonna del Rosario, e decorata dai pregevoli affreschi del Paladino raffiguranti due visioni dell’Apocalisse, il Dragone rosso dalle 7 teste che attendeva il parto della Donna coronata di 12 stelle per divorarsene il frutto; ed i 24 Seniori intorno all’Agnello adagiato sul libro dei sette sigilli. Dopo detta catastrofe, della chiesa non restarono che pochi muri lesionati e cadenti, testimoni di uno splendore di tre secoli d’arte ormai perso e delle lapidi marmoree sepolcrali, una del 1778 riservata esclusivamente al clero parrocchiale, e l' altra al Rev. G. Vinci, Protopapa del clero greco - latino di Messina .Fu ricostruita sui resti della precedente chiesa, traslata leggermente verso la piazza per facilitare la viabilità, su progetto (in stile romanico - eclettico) dell’architetto Francesco Barbaro, e riaperta al culto l’11 Novembre 1933.
 
Oggi presenta una pianta longitudinale a croce latina a tre navate poggianti su gradini. Quella centrale con copertura a tetto ed un contro soffitto a cassettoni decorato da stucchi e da affreschi raffiguranti i quattro evangelisti, quelle laterali coperte a tetto ad una falda. Fortunatamente, con diligenza furono recuperati alcuni paliotti in marmo decorati da fantastici arabeschi colorati, il bassorilievo marmoreo della Trinità del XVII secolo, e qualche tela che tutt’oggi ornano la chiesa. Il prospetto sottolinea l’impianto interno, slanciato in altezza ed in profondità, con la navata centrale più alta che incornicia un rosone con vetri multicolori che filtra luce naturale sull’altare maggiore come le finestre poste lateralmente,il portone principale inscritto in un arco sorretto da due colonnine in cemento, un bassorilievo poggiante sul portone raffigurante la Madonna di Pompei, e le navate laterali più basse. I prospetti laterali si presentano scarni di elementi decorativi ma sottolineanti l’interno. Al prospetto sinistro si accosta una piccola torre campanaria con copertura a tetto a quattro falde ove sono collocate tutt’oggi quattro campane in bronzo.


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