La Festa del Grano ha questa caratteristica: ricreare scene di vita agreste dell'entroterra siciliano degli anni Cinquanta. Allora la nostra cultura era saldamente legata alla terra, ai suoi prodotti, e tra questi il grano significava sudore, ma anche pane; lavoro, ma anche gioia. A Raddusa, il granaio della provincia, verrà riproposto "U' metiri", durante il quale i contadini raddusani con le falci aguzze mieteranno un campo di grano, facendo rivivere i riti e le usanze dell'antica mietitura. Rievocazione delle antiche fasi della "Pisatura" affascinante ricostruzione storica dell’antica pisatura (trebbiatura col calpestio) con i cavalli, la alavorazione del pane, la sfilata dei carretti siciliani.
Una coppia di mule, guidate dalle mani sapienti di contadini esperti, girerà in tondo pigiando le gregne gravide di biondo frumento. Il tutto accompagnato da canti e balli propiziatori tra un misto di sacro e profano che coinvolge anche il pubblico. E poi, si potranno gustare gli antichi sapori di una volta grazie ai piatti tipici tramandati, con i segreti del caso, da generazione in generazione. Parata con gruppi folk, bande musicali, carretti siciliani e figuranti.
Ed ancora spettacoli, ricostruzioni storiche, Museo del Grano, mostra di mineralogia e delle miniere di zolfo, l'Altare di San Giuseppe realizzato dagli abitanti di Raddusa in segno di devozione al loro santo protettore e la sfilata della carrozza Marchese di Raddusa, accompagnata dalle bande musicali, dai carretti e dai contadini a piedi vestiti di abiti tradizionali.