CioccolArt Sicily Fest nel suggestivo borgo di Forza D'Agrò. ll Festival dove grandi artisti, conoscitori del mondo gastronomico, chef e cantine si incontrano per festeggiare sua maestà "Il Cioccolato".
Durante la manifestazione giorni intensi dove scultori, pittori, gastronomi, studiosi, pasticceri e chef si susseguono nello splendido scenario del Convento Agostiniano di Forza d'Agrò (ME) sede del CioccolArt Sicily Museum il primo museo che vi fa fare un viaggio in Sicilia ma declinato al cioccolato.
CioccolArt Sicily Museum: a Forza d’Agrò, un museo interamente dedicato al cioccolato. CioccolArt Sicily Museum offre ai suoi visitatori un viaggio fantastico attraverso la Sicilia, con l’obiettivo di far conoscere a turisti e visitatori città e monumenti dell’isola trasformati in opere d’arte di puro cioccolato.
Al CioccolArt Sicily Museum è possibile ammirare vere e proprie opere d’arte realizzate in cioccolato plastico come la Dea di Morgantina, una scultura in cioccolato bianco e nero a grandezza naturale che riproduce la scultura originale; l’opera in cioccolato fu realizzata in occasione del ritorno in Sicilia ad Aidone (EN) della Dea di Morgantina nel 2011.Tra le meraviglie di questo originale museo troviamo anche, riprodotti in cioccolato, i Mosaici di Piazza Armerina ed il barocco siciliano di Noto e Modica. Trovano posto in questo artistico giro della Sicilia anche le ceramiche di S. Stefano di Camastra e della città di Caltagirone con la copia in cioccolato della suggestiva Scalinata di Santa Maria del Monte famosa per le alzate dei gradini, decorate con mattonelle di ceramica policroma.
Forza d’Agrò, terra antica tra Messina e Catania, é bagnata dal Mare Ionio nel quale si specchia dall’alto dei suoi 420 metri. La sua storia è riccamente colorita per via delle numerose invasioni avvenute nell'arco dei secoli. Si deve ai Greci il primo insediamento tra il VII ed i V secolo a.C. connotandola con il nome di ARGHENNON AKRON, cioè "promontorio d'argento", in seguito poi definita ARGON 'AGRON. Una leggenda racconta che un terribile smottamento della montagna sovrastante la località abbia seppellito il villaggio, costringendo i suoi abitanti a spostarsi verso una zona più sicura denominata Magghia, appena sotto mura del castello, ed è in questo luogo che il popolo inizia ad avere spazi più agevoli.