
Pasqua a Scicli (RG). La Festa dell'Uomo Vivo, processione del Cristo risorto, chiamato affettuosamente Gioia. Al culmine della Settimana Santa, il giorno di Pasqua viene festeggiata la Resurrezione di Cristo - detto l'Uomo Vivo - al grido di Gioia, da cui per antonomasia il 'u Gioia (con l'articolo al maschile). La statua lignea del Cristo, opera settecentesca attribuita a Civiletti e custodita nella Chiesa di Santa Maria La Nova, viene portata in processione per le vie della città e fatta ondeggiare e ballare in segno di gioia per tutto il giorno sino a tarda ora. Di recente il cantautore Vinicio Capossela ha dedicato una canzone (Inno alla gioia) a questa caratteristica festa.
Verso le ore undici dalla chiesa di Santa Maria la Nova esce la processione del Venerabile, cioè del SS. Sacramento. La coda del corteo processionale non è ancora uscita dalla chiesa quando un numerosissimo gruppo di giovani s'impossessa della statua del Cristo Risorto. Sollevando energicamente ala massima altezza le aste della portantina con le braccia levate, i giovani gridano ripetutamente tutti insieme: Gioia! Gioia! Gioia!
Ha così inizio un rito orgiastico affascinante e sublime. Per più di un'ora, dentro la chiesa, i giovani, a brevi e regolari intervalli, continuano a sollevare la statua, sbilanciandola lateralmente, in avanti, indietro, gridando sempre in coro: Gioia! Gioia! Gioia! È impressionante ciò che succede. Si celebra chiaramente un rituale erotico fortemente marcato. Per rendersene conto, basta guardare in viso e nei movimenti i giovani di Scicli, che sprizzano gioia e vitalità da tutti i pori. Essi improvvisano, giocano, si urtano, ridono con intima e totale partecipazione.
Verso le dodici esce finalmente la bella statua lignea dell'Uomu Vivu. Circondato da un clima entusiastico, a ritmo frenetico u Gioia viene portato per le vie di Scicli, con tutta la montagna di fiori su cui poggia, spingendolo in alto e in basso, avanti e indietro, e in ogni direzione, secondo il capriccio e l'estro dei giovani che lo portano in giro, al suono dell'inno tradizionale.
Nel tragitto tra la chiesa di Santa Maria La Nova e quella del Carmine la processione si ferma e riparte di frequente, torna indietro e poi si blocca per assistere agli spettacolari giri del simulacro. Intorno la folla urla e fa festa, il Gioia procede sotto una pioggia di fiori gettati dai balconi delle case e in una tempesta di spari assordanti provenienti dal colle di San Matteo.
Maggiori informazioni
Ultima modifica: 2024-10-29 14:35
CONDIVIDI SU FacebookTwitterGoogle+