Tradizionale Festa di San Giuseppe e della Sacra famiglia, il lunedì dell'Angelo a Carlentini (SR). I riti della Settimana Santa hanno inzio la Domenica delle Palme con la benedizione delle Palme e dei ramoscelli d'Ulivo, davanti la Chiesa di Roccadia. Il mercoledì Santo Via Crucis vivente, il lunedì dell’Angelo si festeggia San Giuseppe.
La festa di San Giuseppe ha origini antiche risalenti al 1842, quando con una deliberazione decurionale i festeggiamenti patronali furono spostati dalla Pasqua di Pentecoste così da potere dedicare il lunedì dell' Angelo alla celebrazione della festa di San Giuseppe. E' probabile però che la festa abbia origini ancora più antiche. Essa ha inizio con la Santa Messa e la processione della Sacra Famiglia vivente e prosegue con la vendita all’asta di prodotti tipici e oggetti artigianali il cui ricavato è interamente donato alle persone bisognose. Un uomo, una fanciulla ed un bambino (un tempo i poveri del paese) indossano rispettivamente gli abiti di Giuseppe, Maria e Gesù e in processione seguiti dai caratteristici carretti siciliani con i musicanti, percorrono alcune strade dell' abitato seguendo un antico itinerario che passava dinanzi alle abitazioni dei cittadini più facoltosi, nobili e "massari".
Sugli abiti dei tre personaggi vengono attaccate con gli spilli, lungo il percorso, le banconote offerte dai fedeli. A mezzogiorno, su un antico palco allestito nella piazza principale, la sacra famiglia consuma il suo pasto. Da alcuni anni oltre alla processione storica è divenuto parte integrante dei festeggiamenti il Corteo storico carlentinese arti e mestieri che si occupa sia della realizzazione di ambientazioni contadine come la stalla o il recinto per gli animali che della sfilata alla quale partecipano circa sessanta persone che volontariamente si prestano ad animare la festa. I figuranti indossano costumi d’epoca di fine ‘800 e percorrono le vie della città a suon di musiche e balli siciliani, sfilano, inoltre, carretti, “iornatari”, “carramatti” e “nasse” e animali di campagna (conigli, caprette, oche, galline, maialini ecc.) e donne con ceste contenenti prodotti tipici siciliani (asparagi, arance, pane, olio, ricotta ecc.) che offrono alla gente al passaggio della sacra famiglia. La festa in oggetto, diventa col passare degli anni più spettacolare e in grado di attirare sempre più gente e turisti.
L’Associazione folcloristica San Giuseppe, in qualità di responsabile dell’organizzazione del Corteo Storico, è impegnata attivamente nel sostenere la promozione delle tradizioni e dei prodotti locali e al contempo valori di solidarietà. Nel primo pomeriggio ha inizio la vendita all'incanto dei doni offerti al santo: artistiche forme di pane, asparagi, conigli, frumento, galline, capre, dolci, mercanzia di ogni genere. Un tempo si trattava, oltre che di animali, soprattutto di cereali e legumi. La piazza si riempie. I doni vengono venduti dai banditori. Caratteristica l'espressione con la quale aggiudicano di volta in volta l'oggetto messo in vendita: "vintieuro unu, vintieuro dui, vintieuro tri. San Giuseppi. Puttassi i soddi". I doni vengono comprati quasi sempre ad un prezzo molto al di sopra del loro reale valore.
Ultima modifica: 2024-03-01 18:13
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