Pasqua a Comiso (RG), grande partecipazione e fervore religioso per A Paci, tradizionale festa caratterizzata dall'incontro tra i simulacri di Maria SS. Annunziata e Gesù risorto.
La festa documentata dal 1635, si apre la domenica delle Palme con funzioni religiose e processioni. Nei giorni della Settimana Santa si vive già il clima della festa. Il Giovedì con i Sepulcri, visita serale dei fedeli nelle chiese, visitabili in numero dispari, dove gli altari sono ornati in maniera funeraria e adorni di piantine di cereali germogliati al buio che ricordano i legami della festa con i cicli naturali e con il mito greco di Adone. Il Venerdì con le chiese in lutto e a Truocchila (campanella di legno), che annuncia con il suo suono la processione dell'Addolorata e del Cristo morto nell'urna. Il Sabato della vigilia la gente partecipa alla Veglia Pasquale e quindi alla sciugghiuta 'a loria: l'annuncio della Resurrezione accompagnata da scampanii a non finire e mortaretti di ogni specie. La festa prosegue con la Notturna, usanza spagnola tramandata, assieme a mille altre, durante la quale la gente segue la banda musicale.
La domenica tutti pronti per A sciuta (uscita) dalla chiesa dei due simulacri (quello di Gesù risorto e della Madonna Maria Santissima Annunziata, che indicano il ciclo immanente della nascita e della morte) che si avviano per il paese. Le due statue a più riprese si incontrano e si allontanano velocemente fra gli "osanna" della folla,dopo che due bambini vestiti da angeli, con abiti fedelmente riprodotti secondo la tradizione catalana del '600, intonano il Regina Coeli. Queste paci si ripetono davanti ad ogni chiesa. Più attesa è certo quella ro strittu, che ha luogo davanti la Chiesa Santa Maria delle Stelle da sempre chiesa "rivale" dell'Annunziata. A notte alta l'ultima pace in Piazza Fonte Diana e un grandioso "juocu 'i fuocu" (fuoco d'artificio).
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La Pasqua a Comiso
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Comune di Comiso
Le informazioni pubblicate in questo articolo sono contenute in
Tra mito e rito, folklore e religiosità popolare a Comiso di
Giuseppe Cassarino pubblicato in
Uomini e tradizione, storia e memoria tra l'Ippari e il Dirillo, testo a cura di Paolo Monello.
Ultima modifica: 2024-10-29 14:28
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