La seconda domenica del mese di settembre a Casalvecchio Siculo, in provincia di Messina, si svolgono i festeggiamenti in onore del patrono Sant'Onofrio Anacoreta. I festeggiamenti hanno inizio il giovedì a mezzogiorno con il suono delle campane, questo evento si ripete nei tre giorni successivi per otto volte al giorno in ore fissate. ll venerdì prima della festa, si celebra una messa proprio nella contrada "Pestarrìu" (luogo in cui, si narra, avvenne un miracolo di guarigione), con il simulacro ligneo. Durante la festa ha luogo anche una tipica fiera artigianale.
La devozione per Sant'Onofrio, risale al 1743, periodo in cui gli abitanti della provincia di Messina, venivano decimati dalla peste, allora gli abitanti di Casalvecchio decisero di costruire una statua del Santo, visto che a Messina l'esposizione di un suo mezzobusto aveva fatto perdere virulenza alla peste. L’apice della festa si raggiunge la domenica durante l’uscita del simulacro d’argento dalla chiesa madre, poi portato a spalla dai devoti in giro per la città al grido di: "E cu chiù beni lu voli, chiù forti lu ghiama... evviva a santu nofriu". All'interno della festa manifestazione degna di particolare attenzione, oltre che molto allegra, è la maschera di un gibboso cammello, “U Camiddu”, che, secondo la tradizione, raffigura metaforicamente la vicina Savoca con le due gobbe del cammello che rappresentano il monte Bivertice dalla quale la cittadina dipese fino al 1793. “U Camiddu” viene bastonato, umiliato ed, infine, domato, fra gli schiamazzi del popolo ed il rullare dei tamburi, da un abile cammelliere, che rappresenta Casalvecchio Siculo.
La pregevolissima statua di Sant’ Onofrio Anacoreta, in parte fusa, in parte sbalzata e finemente cesellata in argento, opera dell’artista messinese Giuseppe Aricò, eseguita nel 1745. La statua pare sia stata eretta a spese del popolo, per voto, al suo protettore per la preservazione dell’abitato casalvetino dalla peste messinese.
Foto: ArcheoClub Area Jonica
Ultima modifica: 2013-10-22 11:58