Il locale simulacro lo mostra seduto su un trono splendidamente lavorato, trionfo di barocco, tra volute di foglie d’acanto, putti, con la mano destra benedicente, mentre con la sinistra tiene il coltello, simbolo del martirio subito:
la decoriazione. Dopo il solenne pontificale, presieduto dal vescovo, pochi minuti prima del mezzogiorno, arriva il momento più atteso, la tradizionale "
Sciuta"
del simulacro, tra lo scoppiettio di mortaretti e il lancio degli “
nzaiareddi”. Una ressa spaventosa va a formarsi attorno al fercolo.
In un clima di gran confusione e di commozione san Bartolomeo inizia la discesa di quei ripidissimi diciannove gradini. Una muraglia umana ne accompagna l’arrivo in strada. Poi la statua viene sollevata sempre più in alto tenendo le grosse travi con le punta delle dita e tra i “V
iva u patronu”, la processione inizia il suo lento camminare tra il quartiere antico “
u cuozzu”. Tutto scandito dal suono della campana d’argento. Di pomeriggio la "
cena" tradizionale vendita all’asta dei doni offerti al Santo. E poi al termine, la processione serale, che riprende il cammino interrotto la mattina fino a sera inoltrata, culminalte nella spettacolare "
Trasuta", rientro in corsa del simulacro di San Bartolomeo in Chiesa, che verrà riposto nella cappella maggiore.
Per maggiori informazioni:
www.sanbartolomeoapostolo.org