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Festa della tosatura a San Marco frazione di Novara di Sicilia (ME). Una tradizione che ogni anno si ripete in primavera nelle aziende zootecniche locali. Dimostrazione delle preparazioni delle prelibatezze tipiche del luogo quali la ricotta e il maiorchino, degustazione delle pietanze caratteristiche che sono la pasta alla curatta ovvero con un sugo e pezzetti di carne ovina e a seguire la pecora arrosto. La piazza della frazione novarese sarà resa ancor più accogliente da stand con i prodotti tipici.
L’iniziativa serve a promuovere e pubblicizzare le tradizioni della terra e gli antichi mestieri che sono un patrimonio di esperienze, di professionalità e di cultura che oggi rischiano di sparire perché sono sempre più numerosi i lavori che, incalzati dalle moderne tecnologie, devono cedere il passo ad altre attività produttive. L’abbandono di queste antiche attività lavorative sta provocando un danno culturale incalcolabile, oltre a quello economico, compromettendo l’economia dei piccoli centri.
Per la tutela degli antichi mestieri, e per offrire occasioni di lavoro alle nuove generazioni è fondamentale sostenere queste attività. Proprio per questi motivi l’associazione, con questa iniziativa della Festa della tosatura vuole sostenere e diffondere una tradizione che ogni anno si ripete in primavera nelle aziende zootecniche locali. In concreto vuole rappresentare nella piazza centrale della frazione San Marco, i momenti principali della giornata della tosatura, con la dimostrazione pratica della tosatura tradizionale degli ovini, con la dimostrazione del procedimento per preparazione della ricotta, della tuma e del maiorchino, e a seguire i momenti in cui si assaporano le pietanze preparate in questa ricorrenza, la pasta alla curatta con sugo di carne di pecora e condita con ricotta grattugiata, la pecora arrosto accompagnata da un buon vino locale, per poi continuare a festeggiare con balli locali sulle musiche di alcuni componenti del gruppo folcloristico.
L'economia novarese in larga parte, è ancora fondata sulla pastorizia: gli ovini grazie ai pascoli di alta qualità delle campagne producono un latte di alto livello che, successivamente, viene lavorato dai pastori. Tutto ciò che ruota attorno alla pecora è ricco di valenze e significati culturali, tipici della tradizione pastorale siciliana. In primavera, quando i primi caldi iniziano a opprimere le pecore, è tempo di alleggerirle dell'oramai ingombrante manto lanoso: è il momento della tosatura, è un vero e proprio rito che ha i suoi luoghi e i suoi cerimoniali. Le varie fasi della giornata della tosatura sono suddivise come segue.
I preparativi
La famiglia del pastore si prepara all'evento: gli uomini preparano i sacchi di orbace, oggi si usano soprattutto quelli in canapa e plastica, per riporci la lana, oliano le forbici e preparano il vino mentre le donne cominciano a preparare i succulenti cibi per il banchetto. I pastori dopo aver raggruppato le loro greggi dalle montagne li conducono all’interno delle mandrie , recinti chiusi in rete metallica o pietra o frasche. Dopo l'adunata delle pecore all'interno della mandria, ad una ad una le pecore vengono catturate, sdraiate sul dorso e, legate insieme le quattro zampe con una pastura, cordicella, immobilizzate e rese pronte per essere tosata.
Il taglio
Durante le operazioni di taglio le forbici o le tosatrici elettriche sono maneggiate con destrezza ma anche con accortezza per non ferire la pecora. Il pastore sta chino sull'animale legato che talvolta tenta comunque di divincolarsi. Bisogna tosare la pecora in tutte le parti del corpo, dalla testa fino alla coda e bisogna tosare in modo tale che il vello venga via come una pelliccia composto e uniforme. Finite le operazioni di taglio, la pecora è libera e ritorna nella mandria. La tosatura è una pratica necessaria per il benessere degli ovini, ma anche perché la lunghezza del vello può essere un impedimento per l'animale, sopratutto nella stagione estiva, infatti, impigliandosi nei cespugli, potrebbe riempirsi di spine, ferendosi. In passato, grazie all'elevato valore della lana, la pratica era sicuramente remunerativa; oggi invece la lana è considerata pressoché uno scarto.
Il banchetto
Il banchetto, immancabile, rappresenta una vera e propria consumazione cerimoniale. La base del pasto è la pecora, la ricotta e il formaggio. Dopo il banchetto s’inizia a cantare e ballare accompagnati da alcuni suonatori, che rievocano le tradizioni siciliane.
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Ultima modifica: 2024-07-16 11:17
Fonte / Autore: David Ferrara
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