Carnevale di Termini Imerese, dal 23 febbraio al 4 marzo 2025 tradizionali sfilate dei Carri allegorici, vere e proprie opere d'arte, frutto della maestria dei nostri maestri artigiani della cartapesta.
Il Carnevale di Termitano ha origini ottocentesche ed è, insieme a quelli di Acireale e Sciacca, fra i più noti della Sicilia.La domenica mattina nella Cammara Picta presso la storica sede comunale di Piazza Duomo, avrà luogo la tradizionale consegna delle chiavi della città da parte del Sindaco a "U nannu ca Nanna" ineffabili maschere simbolo del carnevale imerese. Il programma della intera manifestazione che oltre alle sfilate "i carruzzati" prevede una serie di importanti iniziative collaterali particolarmente interessanti anche sotto l'aspetto culturale oltre che ludico-ricreativo.
Il carnevale termitano nasce come manifestazione pubblica ed organizzata intorno alla metà dell'ottocento ad opera, così come si racconta, di un gruppo di napoletani che erano venuti in Sicilia al seguito dei Borbone, stabilendosi successivamente nella nostra città. Una tradizione che ruota tutta intorno alle due antiche maschere di u nannu ca nanna, vecchi manufatti in cartapesta costruiti alla fine dell'ottocento e che venivano utilizzate dalla borghesia locale nel corso dei sabatini quando in tutte le case ed i palazzi della città si organizzavano balli in maschera. Sin dalle origini della festa la conclusione prevede la lettura del testamento e la simbolica e spettacolare "abbruciatina du nannu", prevista insieme agli spettacolari giochi pirotecnici.
Il Carnevale Termitano
La festa ha inizio con la tradizionale consegna delle chiavi della città al Nannu ca’ Nanna, da parte del sindaco di Termini coinvolgere tutta la cittadinanza. Tradizionale "Sfilate dei carri", due nel circuito di Termini bassa, il sabato e la domenica, e quella conclusiva, il martedì grasso, a Termini alta. Faranno da contorno alla manifestazione spettacoli di musica e intrattenimento.
Un tempo la festa del carnevale si protraeva per un mese intero: oggi la festa si concentra in due o tre giornate, il sabato, la domenica e il martedì che precedono il Mercoledì delle Ceneri, e tutto ruota intorno a due maschere locali, "u Nannu cà Nanna", introdotte da alcune famiglie di provenienza napoletana che si erano stabilite nel territorio di Termini all'inizio dell'Ottocento. Fra le novità, che ogni anno accompagnano i festeggiamenti, la scena è però sempre dominata da loro, "u Nannu cà Nanna", che scandiscono i quattro momenti centrali della festa: l'attesa dei due tradizionali protagonisti, la sflilata delle maschere, il Testamento "morale" lasciato da "u Nannu", che conclude simbolicamente la festa. Negli ultimi anni si è comunque affermata una satira diversa, più viva, più pungente, che affida agli enormi pupazzi in cartapesta il compito di legarsi più strettamente all'attualità.
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