U' càtalèttu storico Carnevale luciese a Santa Lucia del Mela. Le sagre in piazza, quella dei maccheroni e dei dolci di carnevale. Immancabili appuntamenti con i sapori che da sempre allietano questo speciale momento, e durante i quali si potranno degustare la salsiccia, i maccheroni al sugo e i golosi dolci tipici, dalle fraviole di ricotta, il dolce principe del carnevale luciese, alle chiacchiere alla pignolata. Un'ottima occasione per assaporare pietanze cucinate esclusivamente dai maestri ristoratori e dai pasticceri luciesi.
Sfilate allegoriche, gruppi mascherati e degustazioni di ricette tipiche: sono questi gli ingredienti del Carnevale luciese, che torna per divertire grandi e piccoli. La città si veste a festa per l'attesa rievocazione del cataletto, rito carnevalesco dalle origini antichissime, e per l'allestimento di un corteo molto speciale.
Il cataletto
Guardando ai secoli passati, grazie all'ausilio di documenti d'archivio e testimonianze orali, è stato possibile salvaguardare dall'oblio una pagina importante del folclore luciese, legato appunto alle fastose celebrazioni che, storicamente, hanno fatto del Carnevale uno degli eventi più attesi e seguiti di tutto l'anno. Così il cataletto, animando le piazze e i quartieri, offre un'occasione unica di partecipare a una suggestiva rievocazione in notturna.
Al centro di questo evento, la morte simbolica di Carnevale che, dopo aver mangiato e bevuto a dismisura, viene accompagnato in un finto corteo funebre dagli strepiti generali e dal pianto delle cianci morti, ovvero le classiche prefiche. Soprattutto nel secondo dopoguerra, il cataletto rappresentava uno dei riti centrali nel calendario festivo luciese, anche per il valore antropologico che, in un’epoca di austerità, legata per esempio ai pochi mezzi generalmente disponibili per imbandire la tavola, consentiva libertà ed eccessi altrimenti proibiti.
Non a caso in Piazza Milite Ignoto viene riproposto il processo a Carnevale, che, nella tradizione, veniva accusato di golosità e ingordigia (tanto da morire con una fraviola in bocca), con giudici, medico e prete pronto per il funerale grottesco. L'altro momento importante è lo sposalizio, un finto matrimonio grottesco caratterizzato da un copione di scherzi e divertimento.
Sempre da piazza Milite Ignoto, parte il corteo allegorico vero e proprio, sino a Piazza Duomo dove viene bruciato un fantoccio, su un rogo scoppiettante, come simbolo della fine della festa e l'inizio della quaresima, segnato dal suono delle campane, il cosiddetto campanazzu.
L'organizzazione
Obiettivo dell’iniziativa, proposta dall’associazione turistico culturale Blog del Mela, è quello di far rivivere una festività legata al patrimonio culturale cittadino, abbandonata negli anni ’70 ma dettagliatamente ricordata sia dalle fonti storiografiche che dalla tradizione orale. Le sagre sono offerte dai maestri ristoratori e pasticcieri luciesi.
«U' càtalèttu (1) nèsci à mènzanòtti e fa ù gìru d'ù paìsi.
Caminanu avànti ì piccirìddi di màschira vistùti , 'cù tòrci e
tricchi / tràcchi.
Quàttru màscaràti tènunu ì pizza d'ùn linzòlu ntà nà
mànu e 'cù l'autra jèttanu pubbirìgghia chi pìgghianu ntà
‘nà sàcchìna c'hànnu davànti ; n'àutri dùi surrèggiunu nà
scàla ; ntò mènzu , d'ùn pùrtùsu ntò linzòlu jàncu , nèsci à
tèsta di Pèppi ù mòttu.
Hjàvi davànti ùn pìattu di fràviòli e ù càpubànna cì
fùdda ntà bbùcca.
P'àccussì ddà fàcci jànca dù bàrbirèddu mòtt' ì fàmi
pìgghia culùri sùtt' à farina chi ci jèttanu di sùpra.
Arrèri vènunu nà manìata di màrpagghiùni , chi s'hànn' à
sciàlàtu ntà mègghiu sàla e ad ògni càntunèra cì fànnu ù
prùcessu e cì càntunu ù mìsarèri.
Man mano che il cortéo procede le file s' ingrossano perché a mezzanotte si cessa di ballare e comincia la quaresima, ma il baccanale continua
«stràda - stràda» (2)
sino all' alba.
«Ppì sàn Bràsi càrnalivàri tràsi» (3)
Ultima modifica: 2024-10-28 20:39
Fonte / Autore: Associazione turistico culturale Blog del Mela
CONDIVIDI SU FacebookTwitterGoogle+