Feste e sagre in Sicilia

Informazioni su San Giuseppe Jato (Palermo)

Il comune di San Giuseppe Jato sorge ai piedi del Monte Jato (852 m), sul versante sinistro dell'omonima valle. La valle dello Jato è orientata ad occidente ed è ampia e morbida di terreni argillosi intensamente coltivati a seminativo e vigneto. I rilievi calcarei che la circondano, che presentano ripidi versanti rocciosi, costituiscono la porzione più meridionali del gruppo dei Monti di Palermo. Il fiume Jato raccoglie le acque della sorgente Cannavera, della fonte Rizzolo e della fonte Chiusa, il suo corso, ai piedi del Monte della Fiera e interrotto dal lago artificiale Poma. La foce si trova nei pressi di Castellammare del Golfo. 

La storia di San Giuseppe Jato è abbastanza recente, risale a circa due secoli fa. Il primo settembre 1779 è il "Dies Natalis" di San Giuseppe de li Mortilli, così fu chiamato il paese perché sorto nell'ex-feudo Mortilli che, insieme ai feudi circostanti di Dammusi, Signora, Pietralunga, Macellaro e Sparacia, appartenne fino al 1776 al Collegio dei Gesuiti di Trapani. nel 1838 le forti e continue piogge causarono una frana che distrusse i 2/3 dell'abitato, senza però causare vittime. Le famiglie disastrate, in parte, trovarono riparo nelle zone del paese rimaste intatte, in parte, ritornarono verso i paesi di origine, in parte si spostarono verso sud. La ricostruzione delle case avvenne, per disposizione governativa, in contrada Sancipirello, poco distante da San Giuseppe dei Mortilli. Nacque così il nuovo agglomerato urbano di San Cipirello, che divenne autonomo nel 1864. Il 24 dicembre 1862, San Giuseppe dei Mortilli cambia il suo nome in San Giuseppe Jato, per sostituirlo con quello più altisonante del monte Jato.
 
Beni monumentali: due sono i Santuari più venerati che sorgono in prossimità del paese, l'uno dedicato alla Madonna della Provvidenza in ex feudo Dammusi, nel posto ove il 21 luglio del 1784 fù rivenuto il quadro in ardesia della Madonna, l'altro dedicato ai Santi Cosma e Damiano. Le Chiese: la Chiesa Madre Santissimo Redentore e San Nicolò di Bari, la Chiesa di San Francesco di Paola, la chiesa delle Anime Sante.
 
Le masserie, che sorgono nelle campagne intorno, fanno ancora trasparie le antiche vestigia, quando cioè erano degli spazi costruiti intorno al baglio, in cui vivevano i lavoratori dei campi, alla dipendenza dei Signori. Nelle Masserie erano raccolti gli attrezzi da lavoro ed erano conservati i prodotti agricoli e caseari. All'interno di essa si trovavano le stalle, le case dei contadini e Cappelle consacrate. Oggi parte di queste Masserie sono diventate degli agriturismi.
 
I Mulini Grazie all'abbondanza di acqua sono sorti nella Valle dello Jato numerosi mulini che, operanti fino agli inizi del Novecento, si erano affermati nella zona come primiera industria della molitura. Noto è, infatti, come questi già in tempi antichi fossero a servizio dell'arcivescovato di Monreale.
 
I Bevai
L'abbeveratoio è il simbolo dei ritmi dell'antica città rurale che doveva fornire acqua potabili a uomini e animali, oltre a essere il luogo dove le donne lavavano i panni. La decadenza della funzione per cui era nato, ha fatto del Bevaio una sorta di monumento. Due sono i bevai, nel centro abitato di cui rimane testimonianza, il primo a forma di tazza in pietra locale all'entrata del paese provenendo da San Cipirello, il secondo in via Porta Palermo nei pressi della Villetta che si distingue per la bella maiolica raffigurante la Madonna della Provvidenza.
 
Da visitare: Il Museo Civico: La presenza di una zona archeologica esito della campagna di scavi promossa a partire dal 1971, dall'Università di Zurigo (direttore il prof. Hans Peter Isler), in stretta collaborazione con la Sovrintendenza di Palermo, ha prodotto la costituzione del Museo Civico Retino, aperto in via Roma a San Cipirello, avvenuta in seguito al ritrovamento delle quattro statue, due menadi e due satiri, provenienti dalla facciata del teatro. lI quartiere medievale Giato: Iruderi rinvenuti fanno pensare che attorno al Teatro si sia sviluppato un quartiere di case abbastanza povere, ad un solo ambiente, disposte a semicerchio nello spazio della cavea, costruite in massima parte con le pietre provenienti dal teatro stesso.
 
Festa del patrono Maria SS. della Provvidenza 13 agosto - 16 agosto
 
www.comune.sangiuseppejato.gov.it

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