L’Oratorio è ubicato nel cuore del centro storico, nei pressi di piazza Kalsa tra via dello Spasimo e piazzetta dei Bianchi. La sede museale è l’antico complesso architettonico sorto nel corso dei secoli su uno dei siti più significativi della storia della città. Il nucleo più antico è costituito dai resti lignei della Porta della Vittoria, con riferimento alla vittoria di Roberto il Guiscardo sugli Arabi che proprio alla Kalsa avevano la cittadella fortificata. Intorno a questi resti sorse a fine Quattrocento la chiesa della Vittoria che nel corso del XVIII secolo assunse l’attuale assetto longitudinale. A partire dalla metà del XVI secolo, al di sopra di questa chiesa prese avvio la costruzione dell’oratorio della confraternita del Santissimo Crocifisso detta “dei Bianchi” per via dell’abito cerimoniale. Vi aderivano i maggiorenti della città con il compito di confortare nella buona morte i condannati. Devastato da un incendio, a fine XVII l’oratorio fu ricostruito e nel corso del secolo successivo arricchito di pitture, arredi e sculture. Nel 1987 l’Assessorato Regionale Beni Culturali ha acquistato l’intero complesso destinandolo a Palazzo Abatellis.
Il percorso espositivo integra le pitture, gli arredi e la decorazione plastica del sito monumentale con i materiali di scultura e plastica del Sei e del Settecento selezionati dalle raccolte di Palazzo Abatellis. L’ordinamento consente una comprensione immediata e unitaria dei caratteri specifici della produzione artistica palermitana dall’età barocca al tardo Settecento, fra pittura, scultura e decorazione plastica. L’ingresso alla sede espositiva del piano terra avviene dalla facciata tardo settecentesca su piazzetta dei Bianchi che immette al piano terra e allo scalone. L’accesso da via dello Spasimo, solitamente chiuso, è preceduto da profondo loggiato tardo seicentesco su possenti arcate a bugne. Il Piano terra, originaria chiesa della Vittoria, presenta gli stucchi serpottiani provenienti dal complesso delle Stimmate in un allestimento museografico che ne ricrea, ove possibile, la partitura espositiva originaria. In fondo all’aula permangono i resti della già ricordata Porta della vittoria, del X secolo. Lo scalone monumentale del 1744 a doppia rampa è ornato da nicchie sormontate da tondi e ospitanti statuaria tardo barocca e classicheggiante dei secoli XVII e XVIII. Al Primo Piano l’oratorio, preceduto dall’antioratorio presenta pitture parietali opera di alcune fra le più attive dinastie artistiche fra Sette e Ottocento: i Cotardi per i monocromi, i Mercurio e Giuseppe Testa per i temi biblici. La pala d’altare è opera di Antonio Manno che la firma e data nel 1800. Il pavimento maiolicato della seconda metà del XVIII, di cui rimangono assai poche sopravvivenze, raffigurava nella parte centrale la scena di Mosè che fa sgorgare l’acqua dalle rocce del deserto. Alle spalle della grande aula oratoriale nota come la più ampia della città, si aprono due sale destinate all’esposizione di manufatti plastici dei secoli XVII e XVIII. Segue il fastoso “Salone Fumagalli”, in origine destinato alle riunioni dei confrati, interamente affrescato a trompe l’oeil da Gaspare Fumagalli che vi si firma nel 1776.
Orario visite:
martedì - venerdì ore 9.00 - 13.00
Infoline: tel. 091.6230039
Fonte / Autore: Regione Siciliana Dipartimento Beni Culturali
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