L'Area archeologica di Monte San Mauro sorge a pochi chilometri a Sud di Caltagirone, in una conca che si apre in forma di anfiteatro digradando dolcemente verso il fiume Maroglio, sui fianchi di un sistema di cinque colline da cui si domina la Valle del Signore e la Piana di Gela. Le alture misurano dai 500 ai 550 m s.l.m. e conferiscono alla contrada un'ottima posizione strategica per il controllo del territorio circostante. Tali caratteristiche spiegano la frequentazione del sito in età preistorica e protostorica e la scelta da parte di gruppi di cultura greca per lo sviluppo di un vero e proprio centro, la cui identificazione resta, tuttavia, ancora incerta. Nessuna, infatti, delle proposte di identificazione (E. Pais ed altri hanno pensano a Galaria o Galarina; P. Orsi ad Omphake; D. Seminerio a Maktorion) ha trovato finora conferma. In ogni caso, resta indubbia l'importanza che il centro, sorto in questa contrada a partire dalla fine del VII secolo a. C., rivestì nei traffici commerciali ed in genere culturali, direttamente influenzati dal grande centro greco di Gela, che si irraggiavano verso l'interno e le altre città greche di area calcidese e siracusana.
Il sito sembra essere stato abbandonato a seguito di distruzione violenta, forse ad opera dei Geloi guidati da Ippocrate, come fanno pensare le diffuse tracce di fuoco riscontrate nell'area. La storia della ricerca archeologica nell'area di Monte San Mauro è piuttosto recente. Sottoposto a veri e propri saccheggi a partire dall'800, con conseguente dispersione dei materiali nei mercati antiquari di tutto il mondo, il sito è stato oggetto di scavi regolari solamente a partire dal 1970. Dopo gli interventi di ricognizione e solo in qualche caso di vero e proprio scavo operati da P. Orsi negli anni Dalla sagrestia della Chiesa dei Cappuccini, si accede alla Pinacoteca che raccoglie importanti dipinti di vari secoli. Fra le opere più importanti si segnalano: S. Francesco consolato dall'Angelo, attribuito a Pietro Novelli; S. Agata e S. Pietro della scuola del Caravaggio; La Madonna del Giglio; la Pietà di Salvatore Mangano; S. Spiridione di Salvatore Spina; La Porziuncola di autore ignoto. Nei locali che ospitano la Pinacoteca sono esposti anche sculture, paramenti, campane, libri di varie epoche e cimeli di varia natura relativi alla chiesa dei PP. Cappuccini o alla vita di P. Innocenzo.
Il Museo, collocato sopra la Chiesa nell'ex coro dei frati, ospita preziose argenterie sei-settecentesche, statuette in alabastro, legno e cera dal XII secolo in poi, raffinatissimi paramenti sacri in broccato, damasco con fini ricami in seta, argento e oro del XVI, XVII, XVIII secolo. Quasi tutte le statuette in alabastro sono di fabbrica trapanese ed ornavano originariamente il Reliquario creato da P. Innocenzo. Assai pregevoli sono anche le statuette lignee appartenenti alla secentesca custodia della chiesa ed il Bambino ligneo dello stesso periodo. Nella cripta del XVI secolo, sottostante la chiesa, si trova invece un grande e complesso Presepe, allestito nel 1992 con statuine realizzate e donate da rinomati ceramisti locali, che narra la Storia della Salvezza dell'umanità da Adamo ed Eva a Gesù Cristo.
Sito ufficiale Museo
Orario di apertura:
da lunedì a sabato ore 09.30-12.00 e 15.00 -19-00
domenica ore 10.30 -12.00 e 15.00 - 19.00
Infoline: tel. 0933.21753
Fonte / Autore: www.padreinnocenzo.com