Museo Archeologico Regionale e Area Archeologica di Naxos. Limitrofa al museo è l'area dell'antica città greca.
Situato quasi all'estremità della penisola di Schisò, addossato ai resti del piccolo fortilizio del XVII-XVIII sec., il Museo Archeologico di Naxos raccoglie principalmente reperti archeologici rinvenuti nelle recenti campagne di scavo condotte nell'area dell'antica colonia. Al piano terra sono in esposizione materiali di età preistorica che documentano la frequentazione dell'antico sito urbano a partire dal neolitico. Vasi e frammenti corinzi tardo-geometrici (fine dell' VIII secolo a.C.) accanto a numerosi altri di fabbricazione e di imitazione euboica documenntano l'alta antichità della colonia e le sue origini. Al secondo piano sono illustrate le fasi di vita della città a partire dal VII sino a tutto il V secolo a.C.. Appaiono qui in esposizione vasi, ma anche arule e statuette, oggetti legati tutti alla cultura materiale così come strumenti di uso corrente quali lucerne e pesi da telaio. Statuette raffiguranti una dea in trono, protomi femminili insieme con altri ex-voto e con esemplari di antefisse a maschera silenica e con lastre policrome di rivestimento architettonico attestano il fiorire di santuari e aree cultuali nel corso del VI secolo a.C.. Agli oggetti appartenenti a corredi funerari da tombe sia di età arcaica che classica ed ellenistica sono dedicate alcune vetrine al piano inferiore e superiore. Oggetti infine attribuibili ad età romana e bizantina testimoniano il sopravvivere dell’abitato sino alle soglie del medioevo. L'arula Heidelberg Naxos. L'arula con sfingi affrontate ai lati di un motivo vegetale è un esempio notevole delle produzioni delle officine nassie attive nel VI secolo a.C..
Il Parco Archeologico
Le sue origini risalgono così indietro nel tempo da coincidere con la nascita della civiltà urbana in Occidente. Prima colonia greca di Sicilia, viene fondata intorno al 734 a.C. dai Calcidesi d'Eubea ai quali si unirono, come sembra ormai certo, i Nassi dalla grande isola dell'Egeo. La città prospera in periodo arcaico e quindi, nei primi decenni del V secolo a.C., viene da Ierone dorizzata e riedificata secondo un piano rigidamente regolare. Nel 403 a.C. è distrutta da Dioniso I di Siracusa che ne atterra le mura, riduce in schiavitù la popolazione e consegna il territorio della città alle vicine popolazioni sicule, intendendo così punirla per essersi schierata con gli Ateniesi nel conflitto contro Siracusa. Dopo tale evento Naxos non tornò più ad avere il rango e il ruolo di città, pur rimanendo il suo porto attivo per tutta l'antichità. La vita urbana si sposta a Taormina, che viene fondata nel 358 a.C. da Andromaco, padre dello storico Timeo, il quale ivi accoglie gli esuli di Naxos.
Fonte / Autore: Regione Siciliana Dipartimento Beni Culturali