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Ficarra, verso la fine del ’700, oltre ad essere un importante centro agricolo, “primeggiava” nel campo dei lavori artigianali. Gran parte della popolazione si dedicava alla produzione ed al commercio della “Seta” e talvolta si vendevano i “bozzoli” e la seta grezza. Fino fine alla fine degli anni ’40 numerose erano le “filande” ed i “gelsetti” presenti nel territorio ficarrese, oggi resta solo qualche telaio conservato gelosamente. Ogni famiglia contadina divenne un “piccolo laboratorio”, dove era soprattutto la donna ad allevare il baco, a seguirlo nelle varie mute, a procurargli il bosco e a rinnovarlo, ad eliminare i bozzoli putridi e ad immergere le mani nell’acqua bollente delle bacinelle per liberare il filo dalla sericina, avvolgendolo negli aspi (naspe) tramite la molinella (fuso).
Il recupero di questa attività rappresenta, per i numerosi turisti e visitatori, tra cui molte scolaresche, un modo per venire a contatto con antiche tradizioni a dimostrazione di come un piccolo insetto riesce a proiettare nel passato intere generazioni. Il comune di Ficarra, da diversi anni, ha voluto fortemente riprendere, solo ai fini dimostrativi e didattici presso la “Casa del Baco”, l’ormai scomparso allevamento del “Baco da Seta”, una delle tradizioni locali rurali più importanti del secolo scorso dove oggi ne rimane ancora testimonianza, nella memoria degli anziani, nei canti popolari, nei proverbi e nel lessico familiare. L’itinerario che qui si propone intende ricucire il filo della seta spezzato dal tempo e aiutare il visitatore ad aiutarlo.
Il museo è aperto e visitabile tutti i giorni.
Per informazioni sugli orari delle visite e ticket d’accesso rivolgersi al personale dell’ufficio turistico sito in Via Umberto I. Tel. 0941582604- e-mail: infoturismoficarra@libero.it
Fonte / Autore: Pro Loco Ficarra
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