n.d. -
Uno dei simboli di Castiglione, di recente restauro per conservarlo dalle intemperie del tempo, è dislocato proprio in uno dei siti più incantevoli del paese: una parete a strapiombo è frammezzata da stretti passaggi tra blocchi di arenaria, diverse grotte di origine eolica, che un tempo ospitavano uomini, si aprono tra uno strato e l’altro di roccia e danno riparo a lucertole e pipistrelli; un fertilissimo terriccio, fa crescere rigogliosi ulivi, viti, fichidindia ed altri alberi da frutta, tanto da dare al luogo l’aspetto di un paradiso.
La torre, vista dal basso, appare imponente ed è leggermente più larga alla base. Essa, alta circa sei metri, con un raggio di circa tre metri, fatta con arenaria locale squadrata, ha sfidato i secoli. La sua origine risale tra il XII e il XIV secolo, e il Filoteo così ce la descrive. “Per la parte di ponente ad un tiro di balestra vi è una fortissima torre rotonda, fondata sopra un altissimo sasso, cinto d’altissime rupi e balze di stupenda profondità, dove per un solo passo e con gran malagevolezza vi si può andare, fabbricata di vive pietre quadrate, dove ancora un altro poggetto è una chiesa della medesima fabbrica dedicata alla trinità”. La fortezza si trovava fuori le mura di cinta della città e fu la prima roccaforte ad essere espugnata da Federico II re di Sicilia, quando nel 1301 riconquistò il feudo, togliendolo a Ruggiero di lauria. Essa, molto probabilmente, faceva parte di una fortificazione più complessa, detta Cittadella , ed era sicuramente un posto vedetta. Da quella posizione si domina, infatti, l’intera alta valle dell’Alcantara.
Fonte / Autore: Comune di Castiglione di Sicilia
CONDIVIDI SU FacebookTwitterGoogle+