Via Mons. Pullano, 12 -
l santuario si trova all'estremità orientale del promontorio, a strapiombo sul mare, in corrispondenza dell'antica acropoli, dove una piccola chiesa era stata costruita sui resti della città abbandonata. La statua della Madonna Nera, scolpita in legno di cedro, vi venne collocata in epoca imprecisata, forse giunta qui dall'Oriente in seguito al fenomeno dell'iconoclastia, nell'VIII-IX secolo. La chiesa, distrutta nel 1544 dai pirati algerini, venne ricostruita tra il 1552 e il 1598 e il santuario venne ampliato dal vescovo Giuseppe Pullano con la costruzione di una nuova chiesa più grande che fu consacrata nel 1979.
La festa del santuario si svolge ogni anno il 7 settembre. Le origini della statua della Madonna Nera sono legate ad una leggenda, secondo la quale la scultura, trasportata per mare, impedì alla nave di ripartire dopo che si era rifugiata nella baia di Tindari per sfuggire alla tempesta. I marinai, depositarono a terra via via il carico, pensando che fosse questo ad impedire il trasporto, e solo quando vi portarono anche la statua, la nave poté riprendere il mare.La statua venne quindi portata sul colle soprastante, dentro una piccola chiesa che dovette in seguito essere più volte ampliata per accogliere i pellegrini, attratti dalla fama miracolosa del simulacro.
Ai piedi del promontorio di Tindari si trova la caratteristica laguna dei "laghetti di Marinello" che insieme al laghi di Ganzirri costituiscono gli ultimi esempi di ambiente salmastro costiero presenti nella Sicilia nord orientale.
Fonte / Autore: www.santuariotindari.it
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