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Essendo la Chiesa Madre divenuta insufficiente all’aumentata popolazione della cittadina, sul principio del Sec. XVII venne iniziata la costruzione di una più grande Chiesa parrocchiale dedicata alla natività di Maria: il popolo distinse - e continua a distinguere – le due principali Chiese locali, chiamando Madrice Vecchia la prima e Madrice Nuova la seconda. Questa, aperta al culto nel 1701, dopo 100 anni dalla posa della prima pietra, cadde quasi completamente in rovina il 16 marzo 1820 per i danni subiti del terremoto del 25 febbraio 1819. Venne riedificata nelle forme attuali entro il 1830. Il complesso architettonico, monco della splendida cupola e dei due campanili della facciata, non più ricostruiti, si presenta in uno stile neoclassico, dovuto a provette maestranze castelbuonesi del secolo XIX.
L’edificio s’innalza spazioso e luminoso, a croce latina con tre navate, sorrette da dodici colonne in pietra rivestite di stucco. Da notare fra due di esse il grande organo di Pasquale Pergola. Inoltre custodisce una croce pensile del ‘400, un trittico cinquecentesco, tele settecentesche di artisti siciliani
Fonte / Autore: Comune di Castelbuono
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