Le prime notizie sul convento del PP.CC. di Geraci sono state riportate da Padre Andrea da Paternò cappuccino di Messina già dal 1780. Nel 1680 il Marchese di Geraci chiede al Papa Innocenzo X il permesso di costruire il Convento, ma invano. Il Marchese insiste e si reca a Roma. Il Pontefice commosso da tanta insistenza e devozione da il desiderato consenso nel 1689. La Santa Sede scelse oltre ai religiosi in numero di 27 anche il luogo ove ubicarlo. Il 3 marzo del 1689 si pose la prima pietra. I religiosi vissero soprattutto di lavoro della terra e di carità. L’edificio si svolge a ferro di cavallo con a centro un spazioso cortile. A sinistra c’è la chiesa settecentesca, dove è possibile intravedere ancora piccole parti di fini stucchi, a destra il refettorio con alle pareti due affreschi settecenteschi raffiguranti l’Ultima Cena e la Crocifissione. Al piano superiore una miriade di piccole celle servivano da dormitorio ai religiosi. Nel 1866 per la soppressione degli ordini religiosi il convento fu chiuso e la proprietà viene trasferita al Comune. Oggi la struttura è stata restaurata e riportata all’antico splendore. Anche gli affreschi sono stati recuperati. Oggi è sede del MUSeBArch, polo comunale della cultura d′eccellenza che include: Il Museo delle Madonie, la Biblioteca Antica comunale dei padri Cappuccini e l'Archivio Storico Comunale dei “Ventimiglia”.
Fonte / Autore: www.comune.geracisiculo.pa.it
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