La Chiesa matrice, dedicata a S. Pietro Apostolo, ubicata nella parte alta del paese a dominare l'intero centro abitato, è la più antica chiesa di Palagonia. Essa risale infatti alla fine dell'XI secolo, come testimoniano i documenti conservati nell'archivio Vaticano. Si suppone che la chiesa fosse originariamente più piccola di quella attuale e che abbia subito profondi cambiamenti nel corso dei secoli anche a causa dei fenomeni sismici del 1542 e soprattutto di quello del 1693, che la distrusse completamente. Dopo il terremoto del 1542 essa fu ingrandita, l'impianto fu diviso in tre navate e risale probabilmente a quel periodo la costruzione della massiccia torre campanaria. A seguito della distruzione del 1693 essa fu ricostruita, nel 1704, dal principe D. Ferdinando Francesco Gravina, seguendo il disegno originario tranne che per il soffitto, realizzato con le volte in gesso anziché in legno.
La chiesa presenta un impianto planimetrico a croce latina, suddiviso in tre navate con un transetto e due cappelle, in cui si trovano altari in marmo policromo intarsiato, ornati di stucchi. La sua struttura muraria è costituita da conci regolari in pietra, parzialmente intonacata e la copertura è a capanna, con struttura lignea e rivestimento in coppi. Il prospetto principale, costituito da due ordini architettonici, è caratterizzato da un portale centrale in pietra intagliata e da due portali secondari sui quali si trovano gli stemmi dei principi Gravina e due epigrafi latine che indicano la ricostruzione della chiesa dopo il terremoto del 1693. All'interno della chiesa si possono ammirare tele e pale d'altare raffiguranti il martirio di Santa Febronia.
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