Sorge nella piazza del paese ed è intitolata a S. Nicolò di Bari. Oggi è collegata con l'imponente Torre dei Ventimiglia che, con le sue arcate, fa da vestibolo all'ingresso principale dell'edificio; un tempo però le due strutture erano separate e l'antica torre, oggi campanile della chiesa, svolgeva la funzione di torre civica. La chiesa Madre sorse nel XIV secolo con lo stesso titolo di S. Nicolò; a quell'epoca era formata da una sola navata e da un transetto sul quale si attestavano tre cappelle absidate. Nel corso del XVI e XVII secolo subì le prime trasformazioni che portarono all'allungamento del vano fino alla torre e all'ampliamento che consentì di creare tre navate. Ancora in questo periodo funzionava la "pinnata", portico coperto posto nel fianco meridionale della chiesa sotto al quale solevano svolgersi le riunioni cittadine. Una ulteriore trasformazione nel corso del Settecento portò alla definizione della cappella sulla navata destra ed alla costituzione di alcuni altari.
All'interno della chiesa è possibile ammirare il Giudizio Universale, capolavoro di Giuseppe Salerno (detto lo Zoppo di Gangi) le statue lignee di San Gaetano di Tiene, Sant'Eligio, San Luigi, San Vincenzo Ferreri, San Domenico, tutte opere attribuite allo scultore gangitano Filippo Quattrocchi, mentre il San Nicola di Bari, dell'altare maggiore del 1661, è opera di Scipione Li Volsi. Di particolare rilievo è l'Oratorio del SS. Sacramento, affrescato nel Settecento, e la cripta contenente le mummie di alcuni sacerdoti comunemente detta "a fossa di parrini". I corpi, molti perfettamente conservati, risalgono al Settecento e sono simili a quelli esposti nelle Catacombe del convento dei frati Cappuccini di Palermo. E' un ambiente unico diviso in tre zone: le nicchie, l’ossario e la sala imbalsamazione. In quest’ ultima trovano posto gli attrezzi e il tavolo, dove erano posizionati i cadaveri per l’ essiccamento e l’ asciugatura dei liquidi. Una antica pratica simile a quella utilizzata dagli egizi dove il defunto era trattato con particolari unguenti, bendato e rivestito con gli abiti talari. La testa, cerata per una migliore conservazione, era staccata dal corpo e fissata con un bastone. Sopra ogni nicchia, che custodisce le mummie, per il riconoscimento, vi è apposta una targhetta con nome, data del decesso e un sonetto, che ne sintetizza l’ operato durante la vita terrena.
Torre dei Ventimiglia
E' una struttura architettonica di stile gotico-normanno. Sul lato orientale è attaccata alla facciata di prospetto della Chiesa Madre della quale costituisce la torre campanaria . In origine fu l'antica torre feudale dei Ventimiglia fatta costruire, secondo alcune fonti di archivio, da Francesco I nel 1337. Nel 1530 fu assegnata ai Cavalieri di Malta, nel 1560, quando la parrocchia si trasferì dalla chiesa della Catena a quella di S. Sebastiano (presso la Chiesa Madre) fu trasformata in torre campanaria. La torre è di forma quadrata, a tre livelli, sostenuta da quattro pilastri, formanti un portico. Nei due piani inferiori ammiriamo delle finestre ogivali bifore e monofore. Il terzo piano fu sopraelevato nel '700 quando il parroco del tempo consentì all'Amministrazione Comunale di sopraelevare la torre per porvi un orologio pubblico. I lavori non furono mai portati a termine a causa di una minaccia di crollo che si era manifestata, cessato il pericolo, un orologio sarebbe comunque stato collocato, nel 1758, senza quadranti ma con delle campane segnatempo. Nel 2005 la torre è stata sottoposta ad un corposo intervento di restauro voluto dal Comune di Gangi e sostenuto dalla Provincia Regionale di Palermo.
Fonte / Autore: www.comune.gangi.pa.it
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