L'Annunziata "dei Catalani", sorge in uno dei luoghi più ricchi di storia di tutto lo Stretto. Nelle vicinanze, in epoca bizantina, si trovava la "darsena" della città a guardia della quale stava la fortezza del Castellammare. La chiesa fu eretta tra il 1150 e il 1200 sui resti del tempio pagano di Nettuno. La sua architettura costituisce un notevole esempio di apporto di stili diversi su di un impianto tardo bizantino tipico, per esempio, delle costruzioni dell'Ordine dei monaci basiliani. Le loggette cieche e il giuoco cromatico delle pietre all'esterno, così come gli archi a fasce bicolori dell'interno e la pianta allungata della chiesa, sono altrettanti indizi che rimandano all'oriente islamico e bizantino e a coeve esperienze dell'Italia continentale. La lunghezza delle navate era quasi doppia rispetto all'attuale: esse furono accorciate e la facciata rifatta, a seguito di un' alluvione che in epoca medievale causò il crollo della parte anteriore della chiesa. La denominazione di "chiesa dei Catalani" è rimasta all'edificio da quando, nel XVI sec., il Senato messinese lo assegnò alla potente consorteria dei mercanti catalani che ne fece la propria sede e pose lo stemma di Catalogna sul portale principale. Il forte scarto di quota del piano su cui sorge la chiesa, rispetto a quello stradale moderno, si deve alla congerie di macerie causate dal terremoto del 1908 e poi spianate per la ricostruzione.
Fonte / Autore: www.comune.messina.it
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