n.d. -
Inserita in uno scenario naturale di rara bellezza, la chiesa di San Bartolomeo è stata definita dall'architetto Portoghesi " una perla dentro le valve di una conchiglia". Le prime notizie della chiesa risalgono al XV secolo, tuttavia alcune fonti riportano l'anno 1752 come l'anno di inizio delle fasi di ricostruzione. La facciata a tre ordini documenta il momento di passaggio da un'architettura tardo-barocca ad una neoclassica. L'impostazione piramidale vede l'uso di colonne e lesene di stile diverso, dorico nel primo ordine, ionico nel secondo ed infine corinzio nell'ultimo, ospitante la grande cella campanaria, concluso da una cupola costolonata. Sul timpano arcuato del portale è stata collocata una statua della Madonna con Gesù bambino, mentre ai lati trovano posto quattro statue raffiguranti San Pietro, San Paolo del Marabitti, San Bartolomeo e San Guglielmo.
L'interno, a navata unica, mostra una pianta a croce latina. Ai lati del portale di ingresso si trovano due monumenti sepolcrali marmorei, realizzati nel 1631 dallo scultore Francesco Lucchese. Nel braccio destro del transetto accanto alla cappella della Addolorata è conservata la "Santa Cassa", un reliquiario rivestito di argento del 1862, su cui è posto Gesù Bambino nudo popolarmente chiamato "Cicidda d'oro", portato in processione il giorno di Natale. Di grande interesse è la pala d'altare raffigurante il "Martirio di San Bartolomeo" opera di Francesco Pascucci datata 1779. La tela, realizzata a Roma e poi trasportata in Sicilia nel 1780, mostra il martirio del Santo. Nel braccio sinistro del transetto è collocato il Presepe settecentesco.
Fonte / Autore: www.comune.scicli.rg.it
CONDIVIDI SU FacebookTwitterGoogle+