La tradizione vuole che sul posto esistesse fin dall’epoca bizantina un cenobio di monaci basiliani sopravvissuti al dominio saraceno, presso il quale il Conte Ruggero avrebbe lasciato, sotto la protezione di una guarnigione di fedelissimi arroccati in un castello, l’Immagine della Madonna che aveva ricevuto dal Papa perchè gli propiziasse la vittoria sui Saraceni. Secondo la stessa leggenda accanto al monastero esisteva la vecchia Piazza (Plutia), prima che Guglielmo I la distrugesse (1161), seppellendo sotto le macerie la venerata immagine.
Quello che è certo è che nel 1148 la località era già denominata Piazza vecchia, senza che ancora esistesse la nuova, e veniva donata con tutto il piano Armerino dal Conte Simone all’Ordine del Santo Sepolcro, insieme alla chiesa di Sant’Andrea. Comunque nel 1348 vi fu rinvenuta l’Immagine della Madonna, che fu portata in processione in città durante la peste e da allora è custodita nella Chiesa Madre. Le strutture attuali della chiesetta e dell’attiguo convento sono senz’altro posteriori a tale data ed alcune sono anche abbastanza tarde. Si accede alla chiesetta per una specie di vestibolo aperto lateralmente; l’interno, ad una sola navata con abside, pare sia ricavato da una chiesa più antica triabsidata di cui restano tracce; contiene tre altari ornati di bassorilievi, rappresentanti l’«Eterno Padre», un «Evangelista», l’«Angelo dell’Annunciazione», lo «Ecce Homo», che il prof. E. Maganuco ha attribuito a Domenico Gagini (+1492).
Fonte / Autore: www.comune.piazzaarmerina.en.it
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