A circa 4 km, a sud-ovest di Gratteri sorgono le imponenti vestigia dell'abbazia di San Giorgio, di epoca normanna. La chiesa, dotata da Ruggero II, è dedicata a San Giorgio per adempiere ad una sua promessa fatta nella battaglia di Cerami, durante la quale vide un ignoto cavaliere, coperto di armi lucentissime, sopra un bianco cavallo, avente in mano un bianco vessillo con sopra una croce somigliante a San Giorgio. L'abbazia è situata in mezzo ad un bosco di querce secolari, dove fino ad un secolo fa si aggiravano i lupi la cui caccia ha dato origine alla celebrazione di "U iuovi di mastri" (il giovedì dei maestri di mestiere). Ha pianta del tipo basilicale a tre navate, con tre absidi rivolte ad oriente, con architettura romanico francese.
L’Abbazia di San Giorgio può essere considerata come espressione della cultura romanica europea, al pari di Sant'Andrea di Piazza Armerina, di Santo Spirito in Caltanissetta, del duomo di Cefalù e di quello di Monreale. L'Abbazia fu fondata sotto il pontificato di Innocenzo II (1139-1143) per i frati Premostratensi (Agostiniani riformati) venuti dalla Normandia o dalla Piccarda; questa è, infatti, l'unica Casa di quest'ordine fondata in Sicilia. Ciò viene anche confermato da numerose Bolle pontificie. I muri perimetrali, anche se erosi dalle ingiurie del tempo, sono quasi intatti, come lo è ancora, lo stupendo portale romanico. Finalmente, dopo parecchi decenni durante i quali l'Abbazia è stata adibita ad ovile e stalla, il Comune di Gratteri ne ha acquisito la proprietà ed ha eseguito vari lavori di restauro.
Fonte / Autore: www.comune.gratteri.pa.it
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