In nera pietra lavica, questa fortezza normanna è arroccata su uno sperone di roccia che si staglia sul mare blu cobalto, alle porte di Catania. Per la sua importanza strategica il luogo è fortificato fin dai tempi dei Romani, quando sorgeva la Rocca Saturnia. Fu conquistato dai Normanni di Ruggero di Altavilla nel 1072 dopo la vittoria sugli Arabi. Più volte distrutto, venne riedificato da re Tancredi nel 1189. Ancora oggi si possono ammirare la struttura e gli splendidi archi a sesto acuto. Il castello in seguito fu concesso ai vescovi di Catania che vi ricevettero nel 1126 le reliquie di S.Agata riportate in patria da Costantinopoli. Nel 1169 una disastrosa eruzione dell'Etna investì il paese di Aci raggiungendo la rupe che emergeva dal mare, danneggiando solo parzialmente la forte base. Dalla fine del XIII sec. fino all'età dei vicerè spagnoli il castello fu testimone della lotta che contrappose gli Aragonesi di Sicilia agli Angioini di Napoli. Durante il XVI sec. il castello passò nelle mani di diversi privati fino a venire adibito a prigione sotto il regno dei Borbone nel 1787. Attualmente del castello si possono ammirare una torre, buona parte del corpo centrale e soprattutto, la posizione dominante sul mare. Dalla sua cima, infatti, si gode un bel panorama sui Faraglioni dei Ciclopi e sull'isola Lachea. All'interno del castello si trova un piccolo Museo Civico con un'interessante raccolta di minerali e reperti archeologici.
Fonte / Autore: Sito Comune di Acicastello
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