Feste e sagre in Sicilia

Necropoli di Castelluccio

Località Castelluccio - Noto - Noto (SR)

Lasciando Noto Antica, s'imbocca, a sinistra, la strada provinciale per Testa dell'Acqua, agglomerato rurale a 4 Km. di distanza, località anche di villeggiatura estiva, dove vi sono la scuola, l'Ufficio Postale e la farmacia, oltre la chiesa parrocchiale di S. Isidoro Agricola. Imboccando la strada per Rigolizia, si percorre per circa 3 Km. e si vede la segnaletica turistica che indica la direzione per l'ex-feudo del Castelluccio, già dei marchesi Di Lorenzo. Il Castello di Castelluccio, pochi ruderi ma in una posizione straordinaria, ripuliti dopo decenni dagli operai del anticendio utilizzati in aree archeologiche. Tra Noto e Modica, lungo la valle del Tellaro, Castelluccio è qualcosa di più che una contrada del territorio di Noto, 4000 anni di storia e non li dimostra. Castelluccio ci racconta di essere un sito abitato fin dalla preistoria a partire dalla prima età del bronzo (2200-1450 a.C.), i corredi rinvenuti nelle circa duecento tombe della necropoli della Valle della Signora hanno permesso di definire i caratteri di quella che viene definita cultura del Castellucio, il cui emblema sono i portelli tombali decorati con motivi spiraliformi simbolo di fertilità oggi al Museo archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa, tra le tombe spicca quella con il prospetto decorato da quattro colonnine.
 
La Grotta dei Santi, oratorio rupestre le cui pareti sono decorate con immagini di Santi della tradizione bizantina, ci richiama alla memoria la devozione popolare delle comunità che vivevano nell'area all'epoca della Sicilia normanna e sveva (XII e XIII secolo). Ai tempi delle lotte tra "parzialità" angioina e aragonese risale il Castello, fatto costruire nel 1356 sull'altura che domina l'area da Giovanni Landolina, anche come difesa di Noto dalle mire dei conti di Modica. Proprio nel Castello. nei 1358, fu decapitato dai Chiaramontani il Landolina strenuo combattente fedelissimo degli Aragona e della sua città. Feudo tra i più prestigiosi appartenne ad illustri personaggi come Nicolo e Pietro Speciale, rispettivamente Vicerè di Sicilia e Pretore (sindaco) di Palermo, nella metà del Quattrocento. Nell'Ottocento la baronia fu elevata a marchesato (1803), la famiglia Di Lorenzo del Castelluccio vi costruì un'imponente masseria, il borgo del Castelluccio, una vera e propria "industria agricola".


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