Feste e sagre in Sicilia

Museo Civico del Castello Normanno

Piazza Castello - Aci Castello (CT)

Il Museo Civico di Aci Castello offre un interessante esempio di monumento - museo, in quanto sorge all'interno di un edificio storico, il Castello Normanno, di lava nera, eretto nel 1076 e appartenuto a Ruggero di Lauria. La rupe sulla quale sorge è di particolare interesse per il geologo: è costituita da un imponente ammasso di grossi globi basaltici, ciascuno dei quali è coperto da una crosta vetrosa e internamente diviso in prismi angolosi irraggianti dal centro verso la periferia. Questa struttura, di cui esistono pochi altri esempi al mondo e non altrettanto belli, è attribuita ad un'eruzione basaltica nel mare poco profondo, dove la massa liquida del magma vulcanico, lacerata dalle forze eruttive, si è sparsa a forme di cavolfiore. Il castello ospita all'esterno un Orto botanico, esposizione di piante, soprattutto grasse, di notevole valore. Tra le specie presenti cactacee di tutti i tipi, bouganville rosa chiaro, begonie, fiori di vetro, gerani, rose, viole. Nato per valorizzare un territorio, suggestivo dal punto di vista paesaggistico, ma altrettanto importante sotto l'aspetto più rigorosamente scientifico, il museo consta di quattro sezioni: Mineralogia, Paleontologia, Archeologia, Acquario del Mediterraneo.

Mineralogia
La visita alla prima sezione prende l'avvio dai pannelli illustranti la situazione geologica del territorio. Vi si esaminano le emergenze sottomarine dell'isola Lachea e del Castello, con particolare attenzione ai basalti colonnari e ai pillows di lava che, come detto, hanno pochi esempi al mondo. Alcune vetrine espongono i minerali delle suddette zone: analcime, facolite, mesolite. Il discorso vulcano - geologico si completa con l'esposizione dei minerali dell'Etna e dei vulcani pre-etnei, come l'augite dei Monti Rossi, la luminosissima ematite di Biancavilla o i bianchi mesoliti di Palagonia. Non mancano poi le bombe vulcaniche dell'Etna e di altri vulcani siciliani (Linosa, Vulcano, ecc.).

Segue la vetrina dedicata a due pietre che hanno avuto una importanza determinante nella preistoria dell'uomo: la selce e l'ossidiana. La prima, caratterizzata dall'aspetto liscio e ceroso, fu utilizzata con la quarzite fin da tempi assai remoti - dal Paleolitico (60.000 a.C.) ai tempi più recenti del Neolitico (V - IV millennio a.C.) - per fabbricare strumenti, coltelli, lame, raschiatoi, bulini. La seconda, l'ossidiana, vetro vulcanico assai tagliente tipico dell'isola di Lipari, a partire dal Neolitico fu esportata dalla piccola isola eoliana non solo in Sicilia e ma in tutta la Penisola Italiana. A tutt'oggi gli strumenti di ossidiana, dopo migliaia di anni, conservano la lucentezza e il taglio originari.

Non poteva mancare in questa raccolta la serie gessoso - solforifera, con una esposizione di gessi negli habitus (gesso monoclino, prismatico, aciculare, a rosetta) nonché lo zolfo bituminoso e lo zolfo associato alla limpidezza della celestina e dell'aragonite. I minerali dell'unità dell'arco calabro - peloritano provengono prevalentemente dalle miniere abbandonate di Fiumedinisi (Messina). Tra i campioni più rappresentativi vi sono l'aragonite coralloide, la smithsonite, la malachite, l'azzurrite, la galena argentifera. Dall'unità di Monte Iudica viene la calcite romboedrica a grandi petali che si può paragonare alla rosa del deserto.

Paleontologia
Un pannello che illustra la deriva dei continenti dà inizio alla sezione paleontologica dedicata alla vita sulla terra. È possibile osservare alcuni tra i fossili più antichi, le ammoniti di 170-150 milioni di anni fa, e fossili più recenti di varie emergenze siciliane come Scordia, Altavilla, Mineo, Augusta. Il tutto fa da cornice ai fossili su argilla reperiti sulle colline che dominano Aci Castello e Acitrezza, a testimonianza che 1.300.000 anni fa il mare copriva interamente gli attuali territori e arrivava alle colline di Ficarazzi. Oltre agli invertebrati si possono esaminare le ossa e i denti fossilizzati di vertebrati vissuti nel Quaternario: l'Hippopotamus pentalndi, il Cervus elaphus, l'Equus hydruntinus, l'Elephas falconeri (elefante nano). Non mancano a completamento  della sezione, i fossili di vegetali - tronchi, foglie, alghe - e i fossili di pesci su tripoli del Messiniano risalenti a circa 8 milioni di anni fa, periodo in cui, chiusosi lo Stretto di Gibilterra, il Mediterraneo si prosciugò, lasciando vasti laghi.

Archeologia
Ospita manufatti e strumenti dell'uomo dalla preistoria fino all'età medievale: tra i manufatti preistorici vi sono strumenti tipici del Paleolitico (80.000-10.000 a.C. ca.), una serie di microliti testimoniano il Mesolitico (ca. 10.000 anni a.C.), sono inoltre visibili strumenti litici del Neolitico (circa 5.000 a.C.) e ceramica della cultura di Stentinello. Inoltre la sezione presenta anche esempi di armi. Sempre al Neolitico si riferiscono i rocchetti, ossia anse di vasetti di colore rossiccio, appartenenti alla cultura di Diana. All'età del Bronzo risalgono le grandi anfore biansate, i bacili, i bicchieri e le fruttiere dipinte in nero su fondo rosso, con vari motivi decorativi. Le più importanti testimonianze di età greca sono gli skyphoi ed il  vaso daunio del V-lV sec. a.C., mentre per l'epoca romana si raccolgono numerosi frammenti di ceramica sigillata e i resti di grossi vasi provenienti dalla fornace di Acicastello. Infine sono conservati alcuni esempi di ceramica invetriata e smaltata, prodotta per un lungo arco cronologico, tra il XIV e il XVII secolo d.C.

Archeologia Subacquea
In questa sezione sono visibili le anfore da trasporto e le attrezzature delle navi antiche, estratti dal fondale marino tra Acicastello ed Acitrezza. In particolare sono da annoverare due diversi sistemi di ancoraggio: il primo risalente all'età del bronzo,  il secondo appartente ad un tipo più evoluto, in uso in età ellenistica e romana. Un pezzo assai raro é la punta bronzea di marra che serviva a rinforzare le ancore antiche nel punto di maggiore attrito col fondale marino.

Orario di apertura:
tutti i giorni tranne il lunedì
Prenotazioni e visite guidate Infoline: tel. 095.271026



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