Feste e sagre in Sicilia

Museo Archeologico Regionale di Camarina

S.P. 102 - Km.1 C/da Cammarana - Santa Croce Camerina (RG)

Il Museo insiste sulla sommità del promontorio di Cammarana, abitato dall’età del bronzo antico alla modernità, e occupa gli spazi della masseria che, alla fine dell’800, si installò sull’acropoli inglobando il tempio di Athena, divinità tutelare della città greca. Del tempio, trasformato in età bizantina o medievale in una chiesa dedicata alla Madonna, rimangono visibili parte del muro sud della cella, delle fondazioni e del basamento pavimentale, inseriti nel percorso museografico. I diversi corpi di fabbrica in cui la masseria si articolava oggi ospitano gli oltre 6.800 reperti patrimonio del Museo; dell’edificio rurale si sono mantenute le caratteristiche strutturali, così da offrire una lettura diacronica della storia dell’insediamento umano nel sito fino ai nostri giorni. Al suo interno, il percorso espositivo, propedeutico alla visita degli scavi, racconta la storia del territorio camarinese dalla preistoria all’età medievale, segnalandosi particolarmente, oltre che per la presenza del tempio e per la ricca collezione di anfore - tra le più importanti, per numero e tipologie, del Mediterraneo - soprattutto per la presenza, assai rara, di vere e proprie antesignane delle attuali carte d’identità, le c.d. tessere civiche appartenute ai camarinesi di metà V secolo a.C.; infine, per la importante collezione di reperti subacquei provenienti dai numerosi relitti identificati nei fondali camarinesi. A nord ovest del cortile del Museo, occupato dal c.d. Belvedere, si accede all’Area dell’agorà della città greca, che, situata all’estremità sud-occidentale del promontorio, tra il tempio di Athena e il porto alla foce dell’Ippari, gravita sull’ampia baia sotttostante.  Lo spazio dell’agorà presenta due imponenti portici e cinque basi di altari, e si articola in due aree, una civile e religiosa, l’altra commerciale. Proseguendo verso nord e la foce dell’Ippari, sono visibili i resti della torre la quale, un tempo parte del circuito difensivo di Camarina, proteggeva la porta di ingresso della città che immetteva dalla foce del fiume all’acropoli. attraversata la strada provinciale, è visitabile anche la porzione del quartiere ellenistico-romano finora indagata.

La fondazione di Camarina, vera e propria colonia di popolamento voluta da Siracusa sulla costa meridionale della Sicilia, risale secondo Tucidide al 598 a.C. La storia arcaica della città viene funestata intorno al 552 a.C. da un forte contrasto con la madre-patria Siracusa, al quale non fú estraneo l'importante ruolo assunto nel territorio da Camarina che diviene base commerciale e sbocco sul mare del retroterra indigeno. Il periodo di maggiore notorietà per la città è comunque quello corrispondente alla sua seconda fase di vita, quella di età classica, dagli inizi alla fine del V secolo. Dopo la distruzione ad opera dei Cartaginesi, nel 405 a.C., Camarina viene nuovamente ricostruita ad opera di Timoleonte.Questa fase della città si chiude con la distruzione romana del 258 a.C. alla quale segue una nuova ricostruzione che dá vita alla città repubblicana.

Il museo
è ubicato all'interno dell'area archeologica dell'antica città "classica" di Camarina. Il sito dista 35 Km da Ragusa ed è raggiungibile percorrendo la strada provinciale S. Croce-Scoglitti (frazione del comune di Vittoria).
La sede museale è una costruzione rurale di fine ottocento, esempio significativo di una tipologia residenziale agricola molto diffusa nella fascia costiera iblea. L'edificio, che si articola in diversi corpi di fabbrica organizzati attorno ad uno spazio centrale aperto su due lati verso la campagna, insiste nel sito dell'acropoli dove sorgeva il tempio di Athena, i cui resti sono ancora visibili all'interno di uno degli ambienti del museo. Il museo illustra la storia politica, civile ed economica della città di Kamarina, lo sviluppo urbanistico, i più importanti monumenti e la produzione materiale ed artistica. Le collezioni. Tutto il materiale archeologico esposto è frutto di ricerche archeologiche condotte dalla Soprintendenza di Siracusa che hanno interessato tanto l'area della città quanto la necropoli. L'ordinamento è cronologico, ad eccezione che per i materiali di provenienza subacquea
 
Sala 1 reperti di archeologia subacquea
Sala 2 esposizione delle anfore
Sala 3 documentazione sulle caratteristiche geologiche e paleontologiche del territorio, sugli insediamenti umani in età preistorica e protostorica, sulla fondazione della città agli inizi del VI secolo a. C. da parte dei siracusani; reperti della cultura di Castelluccio, provenienti da alcuni villaggi preistorici costieri.
Sala 4 detta di "Camarina Arcaica" documentazione relativa al primo abitato e alla necropoli di contrada Rifriscolaro ed esposizione di corredi funerari.
Sala 5 detta "dei Culti" documentazione del santuario di Persefone, esposizione delle statuette di Demetra e Kore della stipe votiva.
Sala 6 detta "del Tempio di Athena" resti del tempio di Athena (teichobate del pronao), documentazione della forma dell'edificio, esposizione di vari frammenti di terrecotte architettoniche (sime laterali).
Sale 7 - 8 documentazione della città classica, timoleontea ed ellenistico-romana

Orari ingresso:
dal lunedì al sabato ore 9.00 - 13.30
Per eventuali aperture pomeridiane e/o giornate festive assumere informazioni telefoniche preventive.
Ingresso a pagamento
Infoline: tel. 0932.826004

Fonte / Autore: Regione Siciliana Dipartimento Beni Culturali


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