Cappella Madonna della Sprescia

La Cappella dedicata alla Madonna della Sprescia, sita nella zona sud del paese, vicino il portale gotico-chiaramontano, esisteva già nel 1834, costruita da una famiglia bivonese per grazia ricevuta. Si narra infatti che un signore bivonese, il notaio Sebastiano Padronaggio, accusato di aver redatto un atto falso, fu arrestato e portato nel carcere di Sciacca; la moglie, rimasta da sola alla guida della famiglia doveva viaggiare per diversi giorni per vedere il marito, dato che in quei tempi l’unico mezzo di trasporto era il cavallo. Un giorno, nei pressi della località “San Leonardo” (luogo in cui iniziava il lungo viaggio verso Sciacca), la donna invocò la Madonna chiedendole di sollecitare (“sprisciari”) la causa del marito. Una voce le parlò dicendole: “E’ libero, è libero!” e nello stesso momento vide il marito libero che si recava verso di lei.Il notaio fece così costruire, in onore della Madonna, una piccola cappella, nel luogo appunto dove avvenne il miracolo: essa venne dotata di un quadro, raffigurante la Madonna ed il Bambino che tiene il mappamondo nella mano sinistra, che si narra sia stato trovato durante la costruzione della cappella.

 

Durante gli anni cinquanta, a causa dello scoppio di un violento incendio, la costruzione venne ingrandita di qualche misura, ma notevoli sono stati i danni soprattutto per quanto riguarda il quadro e le mura che finirono in parte bruciate. Attualmente il quadro che si trova dentro la cappella è una copia fatta dal bivonese Carmelo Cardinale; l’originale è custodita dalla famiglia Padronaggio.Il mese di maggio la Cappella viene aperta e le persone del quartiere usano recitare il rosario alla Madonna.