Feste e sagre in Sicilia

Informazioni su Melilli (Siracusa)

Melilli dista 22 chilometri da Siracusa, è nel nord ovest della provincia sui Monti Climiti a 310 m sul livello del mare. Sorge nell’ex feudo Mezzamontagna sulle colline dei Monti Iblei, digradanti verso il Mar Ionio e l’ampio golfo di Augusta. Il toponimo Melilli, “Sentiero trafficato” o “Cammino battuto”, è probabilmente di origine berbera ed è dovuto alla posizione geografica occupata dal paese. La presenza di numerose necropoli rupestri, infatti, fece affermare a numerosi storici e archeologi dei secoli scorsi che all’interno del territorio di Melilli fosse da ricercare l’antica Hybla sicula,anche se gli archeologi contemporanei identificarono Hybla  con Pantalica, tuttavia resta nel territorio di Melilli una realtà archeologica importantissima che bisogna valorizzare e rendere fruibile agli appassionati di archeologia.

Quello di Melilli è un territorio che, dal punto di vista naturalistico, offre diversi scenari suggestivi. In esso, sono dislocate ben 50 cavità carsiche, due delle quali sono, oggi, Riserve Naturali Integrali della Regione Siciliana  L’itinerario naturalistico comprende sia siti di interesse antropico-culturale, quali la Cappella del SS. Sacramento della Chiesa Madre, il Museo di Storia Naturale, la Cava dei Molini e Cozzo Molino, la Cava Gissara, la Cava Bernardina, la Cava di Pietra Bianca e la Cava dei cavalli, sia ambienti naturali come la Grotta di Mastro Pietro, la Grotta Bianca, la Grotta Palombara, la Riserva Naturale Integrale Complesso speleologico Villasmundo-S. Alfio, la valle del Marcellino, la querceta.

La Cava di Pietra Bianca
Si trova in contrada Barriera, ai piedi della paleofalesia di età milazziana (Pleistocene medio-superiore). La cava, utilizzata per l’estrazione della pietra, è rimasta in esercizio fino ai primi anni ’60, quando definitivamente cessò l’attività a causa del sempre maggiore utilizzo del cemento per le costruzioni.

La Grotta Palombara
E’ una cavità fossile, vale a dire non più interessata da circolazione d’acqua sotterranea. Ha uno sviluppo complessivo di circa 800 m. L’ingresso di questa cavità è costituito da una voragine profonda una dozzina di metri e larga altrettanto, per cui è possibile accedervi solo con l’uso di corde e scalette speleologiche. Superata una serie di angusti cunicoli e una stretta fessura, si giunge alla grande “Sala dei Vasi”, così detta per il rinvenimento di due vasi a clessidra della fase castellucciana (Età del Bronzo antico). Da qui, si accede alla “Sala del Guano”, caratterizzata da una volta a forma di cupola dove vive una numerosa colonia di Chirotteri (pipistrelli) Myotis myotis (Vespertilio maggiore), i cui escrementi si sono depositati sul pavimento della cavità formando cospicui accumuli di guano dove vive una ricca fauna guanobia.
 
Il Complesso Ipogeo Villasmundo-S.Alfio
Costituisce un ambiente unico nell’area iblea, in quanto rappresenta un esempio ancora attivo di carsismo di notevole rilevanza. Lo scenario geografico nel quale è inserito l’ambiente epigeo di questa riserva è rappresentato da due profonde valli fluviali, dette localmente cave, separate da un breve altopiano. Le cave sono quelle del torrente Belluzza, a Nord, e del torrente Cugno di Rio, a Sud, nel settore nord-orientale dei Monti Climiti. Molto ricca è la fauna che popola quest’area costituita da diverse specie di Uccelli, tra le quali ricordiamo la Poiana, il Gheppio, l’Allocco, il Passero solitario, la Coturnice sicula, l’Averla capirossa, il Colombaccio, la Ghiandaia, nonché da specie di Mammiferi, quali il Riccio, l’Istrice, la Volpe, la Donnola e la Martora. Tra i Rettili, va citata la presenza dell’endemica Lucertola siciliana (Podarcis waglerianus), il Colubro leopardino e il Biacco maggiore.
 
La Grotta di  Mastro Pietro (a Rutta di Mastru Petru)
Si apre alla base di una parete rocciosa alta 80 m (una paleofalesia formatasi circa 200.000 anni fa che, verso Est e Nord-Est, orla il settore nord-orientale dell’altopiano ibleo), interessata da una serie di fessure, una delle quali è l’ingresso principale della cavità. Nell’immaginario popolare, la grotta si snoderebbe nel sottosuolo in una serie di labirintiche sale e cunicoli. In realtà, essa ha uno sviluppo complessivo di soli 192 m e, oggi, malgrado che molte stalattiti e le stalagmite sono state asportate nel corso dei secoli dai cavatori e da visitatori poco inclini a rispettare la Natura, la grotta offre importanti esempi di carsismo ancora attivo.
 
Museo di Storia Naturale
Via Dante Alighieri, 1
Tel. 0931.552192-3
 
Festa del patrono San Sebastiano, il 20 gennaio festa liturgica ed il 4 maggio

Sito Comune di Melilli

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